DONNE, UOMINI, E  "SACRA FAMIGLIA".  MA QUALE FAMIGLIA - QUELLA DI GESU’ (Maria - e Giuseppe!!!) O QUELLA DI EDIPO (Giocasta - e Laio)?!
FRANCESCO, LE DONNE, E L'ASTUZIA DELLA GERARCHIA. L'Osservatore romano (costantiniano) contro femminicidio e stupri. Una nota di Marida Lombardo Pijola - con appunti

(...) l’inserto ”Donna Chiesa Mondo”, in prossima uscita con l’Osservatore Romano, dedicato a un tema sul quale la Chiesa di Francesco proclama un impegno, annuncia una battaglia, diffonde un dolore: la violenza contro le donne. Quattro pagine dense di storie, reportage, denunce. Per schierarsi al fianco delle donne che subiscono brutalità.


a c. di Federico La Sala

NOTE INTRODUTTIVE:

CIVILTA’ DELL’AMORE E VOLONTA’ DI GUERRA. DOPO GIOVANNI PAOLO II, IL VATICANO SOPRA TUTTO E CONTRO TUTTI. Il "peccato originale" e la "mala fede" antropo-teo-logica di Papa Ratzinger.

COSTANTINO, SANT’ELENA, E NAPOLEONE. L’immaginario del cattolicesimo romano.

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: PARLIAMO DI "FEMMINICIDIO"

LA FAMIGLIA? MA QUALE FAMIGLIA?! QUELLA DI GESU’ O QUELLA DI EDIPO’?! (fls)

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E l’Osservatore si schiera contro femminicidio e stupri

di Marida Lombardo Pijola (Il Messaggero, 1 settembre 2013)

Contro gli stupri di guerra, che annientano la vita delle donne con più efficacia di quanto non riescano a fare mitra e carri armati. Contro gli stupri in pace, che ne massacrano a migliaia negli anfratti nella loro vita quotidiana, sepolti nella densità collettiva del silenzio. Contro il femminicidio. Contro le violenze domestiche, che distruggono famiglie intere, svuotandole di senso persino agli occhi del clero cattolico. Contro ogni orrore in danno di una donna. La Chiesa è sempre e comunque accanto a lei, rossa com’è. Rossa perché il rosso è colore di ogni cosa che riguardi lei. Rosso di violenza, rosso di stupro, rosso di allegria, rosso di coraggio, rosso di calore come il fuoco, rosso di parto come la vita, rosso come dev’essere, per chi sa immaginarlo, il colore della dignità. Ecco perché il rosso è il colore delle donne, spiega Giulia Galeotti nell’editoriale che introduce l’inserto ”Donna Chiesa Mondo”, in prossima uscita con l’Osservatore Romano, dedicato a un tema sul quale la Chiesa di Francesco proclama un impegno, annuncia una battaglia, diffonde un dolore: la violenza contro le donne. Quattro pagine dense di storie, reportage, denunce. Per schierarsi al fianco delle donne che subiscono brutalità.

LE PRIORITÀ

Ci si schiera contro gli stupri di guerra, armi belliche che disseminano disperazione umiliazione morte quasi più delle bombe e delle smitragliate. Uno sterminio di genere, una guerra nella guerra, una barbarie. L’inserto dell’Osservatore pubblica e fa propria la proposta del ministro degli Esteri britannico, William Hauge, che ha inserito la lotta agli stupri di guerra tra le priorità nazionali e internazionali, incoraggiando una dichiarazione contro queste pratiche da parte del G8. «Assieme alla Chiesa cattolica- scrive Hauge- possiamo sfidare la cultura dell’impunità e del silenzio». Sfida raccolta.

IL CORAGGIO DELLE DONNE

E intanto dall’inserto emergono figure femminili del passato e del presente scolpite nel dramma, nel dolore, nel coraggio. Pauline Aweto, filosofa nigeriana, combatte intensamente in Africa contro gli stupri, anche di massa, «che hanno natura pubblica, trasmettono intenzionalmente l’Aids, riguardano pure le donne incinte e vengono spesso seguiti dall’omicidio». Combatte pure contro le mutilazioni genitali, «non ancora debellate, anche a causa di medici che ci lucrano». Di Teresa Grigolini, suora comboniana, verosimilmente prossima alla beatificazione, Lucetta Scaraffia racconta il martirio, lo stesso di tante suore missionarie in zone di guerra, che sono tutt’ora a rischio di subire stupri. Teresa fu prima prigioniera e poi moglie forzata, costretta a rinunciare ai voti.

SUOR CLAUDIA

E poi le missionarie moderne in zone di pace, come suor Claudia, che alla Caritas di Milano, racconta Ritanna Armeni, accoglie, conforta e riabilita le donne maltrattate, aiutandole a fuggire dai loro mariti, quando occorre, «perché nel momento in cui in una famiglia entrano la sopraffazione e la fine della dignità femminile, viene meno il progetto di Dio». Dignità femminili sfregiate ovunque, in ogni momento. Khady, africana, scaraventata come schiava nel carico di un mercante di uomini perché non aveva saputo dare un figlio a suo marito; le filippine ricattate sessualmente dai funzionari delle ambasciate del Medio Oriente in cambio della possibilità di tornare in patria; le alunne congolesi abusate dai loro insegnanti (100 casi in 3 mesi in 2 scuole). Dolori infiniti, sconosciuti. Chissà quanti. Chissà dove



Domenica 01 Settembre,2013 Ore: 19:53