MESSAGGIO EVANGELICO E IMMAGINAZIONE CATTOLICO-COSTANTINIANA. L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DEL FIGLIO (COSTANTINO) CON LA MADRE (ELENA), REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO ....
LE "ZITELLE", GLI "ZITELLI", E LA CHIESA (ANCORA!) DEL "DOMINUS IESUS" RATZINGERIANO. Il modello offerto da papa Bergoglio alle suore. Una nota di Gian Guido Vecchi  

Bergoglio parla alle 802 superiori delle suore di tutto il mondo, riunite a Roma, con il suo stile insieme ironico e diretto. Come quando dice che la castità dev’essere «feconda» e generare «figli spirituali della Chiesa» e aggiunge, fra risate e applausi: «La consacrata è madre, dev’essere madre e non zitella! Scusatemi, parlo un po’ così...».


a c. di Federico La Sala

UOMINI E DONNE, FIGLI E FIGLIE DEL "PADRE NOSTRO", DELL'AMORE DI DIO ("CHARITAS"): SACERDOZIO UNIVERSALE E SOVRANITA’ UNIVERSALE, MA NELLA CHIESA NON SOLO "ZITELLE", MA ANCHE QUANTI "ZITELLI"! Il modello offerto dal Papa alle suore è ancora e sempre dentro l’orizzonte cattolico-costantiniano ("edipico"!):

COSTANTINO, SANT’ELENA, E NAPOLEONE. L’immaginario del cattolicesimo romano.

LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

SPEGNERE IL "LUMEN GENTIUM" E INSTAURARE IL POTERE DEL "DOMINUS IESUS". Il disegno di Ratzinger - Benedetto XVI. Due testi a confronto, con alcune note

RIPENSARE IL "PRESEPE".

Al di là della Trinità edipica!!!... "NUOVA ALLEANZA’"?! A CONDIZIONE CHE VICINO A "MARIA" CI SIA "GIUSEPPE"!!! (fls)

 

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«Madri, non zitelle». Il modello offerto dal Papa alle suore

di Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera, 9 maggio 2013)

«È una dicotomia assurda pensare di vivere con Gesù senza la Chiesa». Francesco cita Paolo VI ma nelle parole del Papa gesuita si avverte l’eco d’una celebre affermazione di sant’Ignazio di Loyola («quello che io vedo bianco lo credo nero, se lo stabilisce la Chiesa gerarchica») negli Esercizi Spirituali . Nel discorso del Papa c’è anche un riferimento sottotraccia alle suore (cosiddette) ribelli degli Usa, ma il richiamo di Francesco ai fondamentali - il Vangelo, il senso della Chiesa - vale per tutti, «uomini e donne».

Bergoglio parla alle 802 superiori delle suore di tutto il mondo, riunite a Roma, con il suo stile insieme ironico e diretto. Come quando dice che la castità dev’essere «feconda» e generare «figli spirituali della Chiesa» e aggiunge, fra risate e applausi: «La consacrata è madre, dev’essere madre e non zitella! Scusatemi, parlo un po’ così...».

Ma dei tre voti è l’obbedienza, la questione principale. Le suore chiedono il loro spazio («il ruolo della donna nella Chiesa deve cambiare, così come nella società», diceva la carmelitana Josune Arregui), talvolta non mancano tensioni coi vescovi. Così Francesco parla dell’obbedienza all’autorità e, d’altra parte, dell’autorità come «servizio» in senso evangelico, le parole di Gesù: «Chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo».

E torna a uno dei temi fondanti del pontificato, il primato della misericordia contro il fariseismo ipocrita: «Pensiamo al danno che arrecano al Popolo di Dio gli uomini e le donne di Chiesa che sono carrieristi, arrampicatori, che usano il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle - quelli che dovrebbero servire -, come trampolino per i propri interessi e le ambizioni personali. Questi fanno un danno grande alla Chiesa...».

Nella messa a Santa Marta il Papa ha ricordato che «Gesù ha parlato con tutti», come san Paolo: «Il cristiano che vuol portare il Vangelo deve sentire tutti!». Francesco allude al Concilio, «questi ultimi 50 anni, 60 anni sono un bel tempo». Perché invece, quand’era bambino, «si sentiva nelle famiglie cattoliche, nella mia: "No, a casa loro non possiamo andare, perché non sono sposati per la Chiesa, eh!". Oppure perché socialisti, o atei...». Era «come un’esclusione». Però «adesso, grazie a Dio, non si dice». Allora «c’era una difesa della fede con i muri» ma «Gesù ha costruito ponti».

Le superiori rappresentano le 721.935 religiose del mondo, più di sacerdoti e religiosi messi assieme. Tra loro anche quelle della «Leadership Conference of Women Religious», l’associazione che rappresenta l’80 per cento delle 57 mila religiose Usa ed è stata «commissariata» dal Vaticano un anno fa perché accusata d’essere riottosa e liberal sui temi etici.

L’ex Sant’Uffizio ha detto che anche Francesco ha approvato il rapporto; il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della vita religiosa, ha parlato del suo «dolore» per una decisione saputa all’ultimo, il Vaticano ha negato contrasti fra dicasteri. Di certo si lavora a comporre il dissidio, l’udienza di Francesco è il primo passo.

Altro che zitelle: «Che cosa sarebbe la Chiesa senza di voi? Le mancherebbe maternità, affetto, tenerezza! Intuizione di Madre...».



Venerdì 10 Maggio,2013 Ore: 16:52