Golfo del Messico
Le vittime innocenti della marea nera

di Sergio Grande

Nessuna somma potrà mai ripagare il danno all'ambiente che è paraganabile all'omicidio



L'immagine che riproduciamo è quella del contatore della quantità di petrolio riversata in mare dal momento dell'incidente, il 24 aprile 2010, fino a ieri 7 giugno 2010. La stima è in galloni che tradotto in litri equivale a circa 4 volte la cifra indicata, cioè ben 84milioni di litri di petrolio.

L'immagine rappresenta l'estensione della macchia di petrolio così come essa è oggi 8 giugno 2010 nel golfo del Messico. L'area è enorme e su quella marea nera incombe l'avvicinarsi della stagione degli uragani che proprio nel Golfo del Messico sono fortissimi e frequenti. Quel petrolio sarà diffuso in tutto il mondo dai venti degli uragani e dal moto ondoso del mare. Non ci sarà essere vivente che non sarà in qualche modo toccato da quel petrolio.

Abbiamo fatto un esercizio grazie al sito messo a disposizione dal quotidiano la Repubblica. Abbiamo provato a spostare la marea nera sull'Italia e quello che viene fuori è l'immagine prima riportata. Il Lazio, l'Abruzzo, l'Umbria, buona parte del mar Tirreno e dell'Adriatico risulterebbero coperte di petroli.

Ancora più devastante spostare la marea nera sulla Sicilia che risulterebbe completamente coperta di petrolio insieme a buona parte della Calabria.

Ed ecco le vittime innocenti, gli animali, coloro che non possono difendersi dalla furia devastatrice che è la specie umana. Sono immagini per le quali non servono molte parole. L'umanità è indegna di questa Terra, la specie umana è la peggiore calamità che potesse capitare al pianeta Terra. Siamo noi la maledizione di questo pianeta e visto quello che stiamo combinando anche a livello di spazio extraterrestre, ci apprestiamo ad essere la maledizione di tutto l'universo. Verrebbe da dire: se c'è un Dio del bene da qualche parte faccia qualcosa.



Martedì 08 Giugno,2010 Ore: 11:16