CON FREUD, OLTRE FREUD: AL DI LA' DELL'EDIPO. Trasformare, o meglio, per usare una parola chiave del lessico fornariano, bonificare la violenza, il caos, la guerra, la malattia, l´insensatezza, la pregenitalità perversa, la spinta all´appropriazione sadica e fusionale.
Chi è stato Franco Fornari (1921-1985)? In un'antologia gli scritti dello psicoanalista italiano più noto nel mondo. Una nota di Massimo Recalcati
Piacentino, penultimo di dieci figli di una famiglia di agricoltori, uomo di rara affabilità e disponibilità al dialogo, lettore curioso, analizzante e allievo di Cesare Musatti, i suoi interessi spaziavano dalla vita affettiva del bambino alla psicoanalisi della guerra e della bomba atomica, dalla teoria del linguaggio al funzionamento dei dispositivi istituzionali, dai sogni delle madri in gravidanza alla psicosomatica del cancro (...)
a c. di Federico La Sala
Materiali sul tema: Sulla spiaggia. Di fronte al mare...
_______________________________________________________________________________ In un'antologia gli scritti dello psicoanalista italiano più noto nel mondo
Uno scrittore infaticabile, che con uno stile per niente polveroso e appesantito da stupide erudizioni, sapeva promuovere un ripensamento generale della lezione freudiana pur riconoscendo in quella lezione il fondamento originario della pratica e della dottrina della psicoanalisi. Un intellettuale che ha rotto lo "splendido isolamento" della nostra disciplina intervenendo, senza alcun conformismo, nella vita sociale, in quella delle istituzioni e delle organizzazioni, nelle scuole, negli ospedali, provando ad applicare la psicoanalisi anche ai verbali di un consiglio di Istituto.
Restano di grandissima attualità e intensità alcuni suoi libri, come lo straordinario Psicoanalisi della guerra (1966) che fece dire ad André Green che si trattava dell´opera di psicoanalisi sociale più importante dopo Il disagio della civiltà di Freud, o come Il codice vivente (1981) dove viene teorizzata una delle sue intuizioni più feconde, quella della "paranoia primaria" come condizione basale perché la violenza fantasmatica contenuta nel parto, come in ogni evento traumatico, possa essere disinnescata e ammortizzata da un terzo (il codice paterno) in grado di prendersi carico di questa violenza - per Fornari il padre è colui che "sa prendere su di sé la morte" - per consentire la vita.
L´inconscio coinemico è un inconscio che pensa, è un pensiero naturale, è "facoltà di rappresentazione", aspira al bene, è un soggetto normativo, capace di strategia, non è pulsione di morte ma pulsione di significazione. In questa "nuova filosofia dell´inconscio" l´ottimismo semiotico e morale di Fornari sembra non lasciare spazio agli aspetti più scabrosi della lezione freudiana, tra tutti proprio quello della pulsione di morte (che resta invece centrale in autori come Klein e Lacan). Il Fornari coinemico espelle infatti dall´inconscio la dimensione del Male, la tendenza alla ripetizione dissipativa. Egli preferisce porre l´inconscio come un "pensiero della notte" capace, come un bravo regista, a dettare il copione più vitale e creativo agli attori della vita diurna.
Martedì 20 Dicembre,2011 Ore: 12:47 |