Matrimoni misti, ecco l’integrazione di fatto

di Corrado Giustiniani

da il Fatto, 25.05.2010


E` la carica allegra dei 37 mila. Tanti sono in Italia i matrimoni con almeno un coniuge di nazionalità straniera: e cioè il 15 per cento delle nozze che si celebrano nel nostro paese, secondo la fotografia scattata per il 2008 dall'Ismu, la fondazione milanese specializzata in ricerche sull'immigrazione. Mentre le unioni con entrambi i coniugi italiani continuano a contrarsi (meno 6 mila nel 2008, su un totale di 247 mila matrimoni) quelle miste registrano un boom e sono uno dei segnali confortanti, assieme alle oltre 70 mila culle straniere e ai 700 mila figli di immigrati che frequentano le nostre scuole, di un'integrazione di fatto che nonostante tutto va avanti. A dispetto della scarsa o piuttosto inesistente volontà politica di introdurre norme innovative, per il diritto di voto amministrativo agli stranieri regolari che vivono con noi da almeno cinque anni, o per una cittadinanza veloce ai bimbi nati e ai minori cresciuti in Italia o, ancora, che accordino una durata più lunga al permesso di soggiorno dei loro genitori.
Le 37 mila unioni comprendono naturalmente anche quelle in cui entrambi i coniugi sono immigrati (sono i cosiddetti matrimoni “misti-misti”: 12 mila, sempre nel 2008), e non necessariamente della stessa nazionalità, dimostrando con la loro scelta, in ogni caso, una volontà di radicamento in Italia. Sono più frequenti i matrimoni misti con sposo italiano e moglie straniera (18 mila), mentre assai meno numerosi (6 mila) sono i matrimoni con una “lei” italiana e un “lui” straniero. É romena la nazionalità femminile di gran lunga prevalente per lo sposo italiano (2.506 casi), mentre al secondo posto nella classifica di gradimento vengono le donne ucraine (1.940 convolate a nozze nel 2008). Ma attenzione alle brasiliane: in base ai dati assoluti sono al terzo posto (1.745 hanno sposato un italiano nell'anno di riferimento). Considerando tuttavia la loro più ridotta presenza nel nostro paese rispetto alle romene e alle ucraine, ecco che vantano il tasso di unioni con i nostri connazionali più elevato di tutte: il 65,5 per mille. Quando invece è lui ad essere straniero, allora primeggiano come sposi i marocchini, davanti ad albanesi e tunisini.
Nei matrimoni con entrambi i coniugi italiani prevale il rito religioso: soltanto nel 28 per cento dei casi si ricorre a quello civile. Come è facile immaginare, il quadro è più che invertito se il matrimonio avviene fra stranieri (le unioni civili sono ben l'89 per cento). Ma è assai raro che ci si sposi in chiesa anche quando uno dei due è italiano (qui i riti civili sono l'85 per cento). In nove casi su dieci, se i coniugi sono entrambi italiani, questo è il primo “sì” della loro vita. Nelle unioni miste, invece, la donna italiana tende otto volte su dieci a sposare uno straniero in prime nozze. Per il marito italiano la prevalenza delle prime nozze si limita a sei casi su dieci. Curiosi, e di fonte Istat – come quasi tutti quelli rielaborati dall'Ismu – i dati sull'età dei due coniugi. Se lo sposo è italiano, ha un'età media piuttosto elevata: 41 anni, otto in più di lei. Ma anche la donna italiana predilige un coniuge straniero più giovane: di un anno in media. Interessanti le conclusioni sul grado di istruzione. Generalmente pari, se i coniugi sono italiani. Ma nelle unioni miste ci troviamo spesso di fronte alla circostanza di una lei, straniera, laureata, alle prese con un marito italiano meno istruito.
Per avere un'idea di quanto si sia affermata la pratica dei matrimoni misti, si deve considerare che questi, nel 1995, erano appena il 2 per cento del totale: abbiamo dunque impiegato appena 13 anni per arrivare al 15. Stavolta non è l'Ismu ma l'ultimo Dossier statistico immigrazione della Caritas a ricordarcelo. Ma le unioni fra un coniuge italiano ed uno straniero, osserva la Caritas, sono più fragili, più soggette a separazioni e divorzi. Mentre infatti la durata media di una matrimonio fra italiani è di 14 anni, nei matrimoni misti si scende a nove.


Martedě 25 Maggio,2010 Ore: 15:00