LETTERINA natale 2010

di Ettore Masina

Care amiche e cari amici, da qualche mese non vi disturbo con la mia LETTERA né con gli aggiornamenti del mio sito. Questa diserzione ha provocato qualche allarme e qualche reprimenda per un silenzio che è sembrato tradimento di affetti o disdicevole pigrizia. Mandandovi i miei auguri più calorosi (non solo nel senso termico, raccomandato da questo invernaccio), vi chiarisco: a) che sono ancora vivo anche se, da vecchietto conformista, ho avuto qualche problema di salute e sto terminando la convalescenza di un megalomane polmonite e b) mi sono concentrato nella rielaborazione di una biografia di monsignor Romero, con un’appendice sul conflitto fra istituzione e profezia. Questo libro dovrebbe uscire a fine marzo del 2011, editrice Il Margine.

Un abbraccio

ettore

 

Il pastore

Se lo chiede il soldato, figlio, nega
d’averlo visto; negalo al levita,
al fariseo, al romano, al pubblicano,
e non dirlo nel tempio.
Ma a tua madre domani, quando vai
a farti dare il pane fresco, appena
le altre donne si incantano di chiacchiere,
piano piano bisbiglia: abbiamo visto
l’angelo del Signore; ci ha guidato
a una grotta, un bambino.

Chi egli sia non l’ho capito bene,
noi siamo gente di poca istruzione.
Pascolare le pecore è un lavoro
da poco. E non ci basta il sabato
a intendere la Bibbia.
Dicono che i profeti lo sapevano
che sarebbe arrivato.
Che sarebbe venuto un Salvatore
a guidare Israele alla riscossa.
Altre battaglie, case vuote, morti?

Questo è un bambino, come fummo tutti.
Non fa paura: chiama tenerezza.
Se davvero è il Signore, figlio, allégrati.
Dillo a tua madre: comincia
il suo regno fra noi, povera gente.
Ci darà la giustizia, scrollerà
i potenti dai troni? In una stalla
nella sua luce la speranza ha riso
mitemente, bambina.
E una stella vagava, nuova, in cielo.
Sembrava una promessa.
 



Mercoledì 22 Dicembre,2010 Ore: 09:24