Analisi
Silvio Berlusconi screditato sulla scena internazionale

di Philippe Ridet

Le Monde, Paris – 2 luglio 2009 (traduzione dal francese di José F. Padova)


Finalmente Silvio Berlusconi ha riconosciuto che gli scandali che colpiscono la sua vita privata fanno "torto all'Italia". "Guardare attraverso il buco della serratura fa male al Paese" ha rincarato Giulio Tremonti, il ministro dell'Economia, mentre Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica, faceva appello a una improbabile "tregua" fra i mezzi di comunicazione il governo nell'occasione del prossimo vertice del G8 organizzato nella città sinistrata de L'Aquila (Abruzzi), dall'8 al 10 luglio

Accusato da sua moglie - che ha chiesto il divorzio – di "frequentare minorenni", poi definito dal suo avvocato come "l'utilizzatore finale" di un circuito di call-girls, infine riconosciuto dai giudici come "il corruttore" del suo ex avvocato David Mills, il presidente del Consiglio non si gioca soltanto la sua reputazione, della quale non resta più gran cosa da salvare. Il "cavaliere" deve ormai tentare di salvare l'immagine dell'Italia, che si è danneggiata contemporaneamente alla sua. E la sua posizione sulla scena internazionale.

La sfida è ardua. Da due mesi la stampa internazionale e i rapporti degli ambasciatori descrivono un Paese nel quale gli scandali pubblici e privati legati alla persona del capo del governo si accumulano. Il presidente del consiglio vi appare unicamente preoccupato dei suoi piaceri, mentre riceve nella sua residenza romana giovani donne le cui prestazioni sono a tariffa, e questo la notte stessa dell'elezione di Barack Obama.


Protetto da una legge che vieta qualsiasi inchiesta giudiziaria a suo carico durante  il suo mandato, oggetto dell'indulgenza e del compiacimento di una parte degli italiani, dell'indifferenza e dell'ignoranza degli altri a causa della "copertura mediatica minima " riservata a questi scandali da una televisione pubblica e privata ai suoi ordini, Berlusconi non teme molto sul piano interno. Le voci di dimissioni e di formazione di un "governo tecnico" alla fine hanno suscitato un soprassalto di solidarietà fra coloro che erano dati come i possibili successori di Berlusconi.

Al contrario lo sguardo che gli riservano i suoi pari non gli è indifferente. Berlusconi, che assicura di avere la fiducia del "62%" degli italiani, sa ormai che il suo "charme" se la passa molto peggio sulla passerella della scena internazionale. Inizialmente, l'organizzazione del G8 in una città colpita da un terremoto, che il 6 aprile è costato la vita 300 persone, era destinata a dare la prova dell'efficenza dello Stato italiano. Oggi è diventato un test dell'influenza dell'Italia sulla scena internazionale e della stima e del credito dei quali Berlusconi usufruisce ancora presso i suoi pari.

Il suo "Obama giovane e abbronzato" senza dubbio ha segnato il passaggio dal divertimento all'irritazione, perfino all'imbarazzo. Ci si ricorda ancora del presidente del Consiglio, telefonino avvitato all'orecchio, che faceva aspettare a lungo la cancelliera tedesca Angela Merkel, il 4 aprile in occasione del vertice della Nato. In quel giorno Berlusconi forse non ha misurato tutta l'importanza della piccola alzata di spalle della cancelliera, che sembrava dire: "Tanto peggio, faremo a meno di lui".

L'ultimo consiglio europeo di Bruxelles ha suonato l'allarme. Malgrado l'ampia vittoria del suo partito alle elezioni europee e un tasso di partecipazione al voto da far impallidire l'invidia molte democrazie, Berlusconi, senza appoggi, non è riuscito a piazzare il suo candidato alla presidenza del Parlamento europeo come aveva promesso ai suoi sostenitori. Per di più ha dovuto trangugiare questo commento a doppio senso di Hans Gert Pöttering: "Anche se qualcuno della nostra famiglia ha un tuo comportamento che non piace a nessuno, ciò non deve avere effetto su quelli che non hanno avuto questo comportamento". "Gli scandali di queste ultime settimane non hanno aiutato l'Italia", sottolinea l’inglese Graham Watson, capogruppo dei liberaldemocratici.

Un “problema Berlusconi”? l'interessato continua a difendere il suo stile e la sua vita privata senza apparente rimorso - "È così che gli italiani mi amano". I problemi tuttavia rimangono aperti: il tentativo andato a vuoto di Fiat per prendere il controllo della tedesca Opel avrebbe avuto miglior sorte se la reputazione di Berlusconi e dell'Italia oltre il Reno fosse stata migliore? Obama avrebbe incluso una tappa romana in occasione del suo primo soggiorno europeo se il presidente del Consiglio si fosse risparmiato una pessima battuta riguardante il nuovo eletto?

Berlusconi ostenta un'intensa attività diplomatica. Dopo un viaggio lampo a Washington, il ricevimento di Muammar Gheddafi a Roma, si è autoinvitato a Corfù per il vertice Russia-Nato. Mercoledì 1 luglio ha annullato, all'ultimo minuto, la sua presenza a Sirte (Libia) per una riunione dell'Unione africana. Egli vuole dimostrare di rimanere "l'amico di tutti", un dirigente ascoltato e frequentabile e che l’Italia pesa ancora nelle relazioni internazionali.

Non è la prima volta che Berlusconi deve affrontare uno scandalo a un vertice. Nel 1994 a Napoli la sua prima presidenza del G8 coincise con l'apertura di un'indagine giudiziaria che lo riguardava. Altre indagini, altri scandali non hanno impedito a certi dirigenti internazionali di frequentare la sua villa in Sardegna, il suo falso vulcano e forse già le sue strane hostess. Quattordici anni dopo chi, al G8, sarebbe pronto a prendersi questo rischio?

Testo originale:

Analyse
Silvio Berlusconi démonétisé sur la scène internationale, par Philippe Ridet
Silvio Berlusconi a finalement reconnu que les scandales qui s'attachent à sa vie privée causent du "tort à l'Italie". "Regarder par le trou de la serrure fait du mal au pays", a renchéri Giulio Tremonti, le ministre de l'économie, tandis que Giorgio Napolitano, le président de la République, appelait à une improbable "trêve" entre les médias et le gouvernement à l'occasion du prochain sommet du G8 organisé dans la ville sinistrée de L'Aquila (Abruzzes), du 8 au 10 juillet.
Accusé par son épouse - qui a demandé le divorce - de "fréquenter des mineures", puis désigné par son avocat comme "l'utilisateur final" d'un réseau de call-girls, enfin reconnu par les juges comme "le corrupteur" de son ancien avocat
David Mills, le président du conseil ne joue pas seulement sa réputation, dont il n'y a plus grand-chose à sauver. Le "Cavaliere" doit désormais tenter de sauvegarder l'image de l'Italie qui s'est dégradée en même temps que la sienne. Et sa place sur la scène internationale.
Le défi est de taille. Depuis deux mois, la presse internationale et les dépêches des ambassadeurs décrivent un pays où les scandales publics et privés liés à la personne du chef du gouvernement s'accumulent. Le président du conseil y apparaît uniquement préoccupé de ses plaisirs, recevant dans sa résidence romaine des jeunes femmes aux prestations tarifées, la nuit même de l'élection de
Barack Obama.
Protégé par une loi qui interdit toute poursuite judiciaire à son égard pendant la durée de son mandat, jouissant de l'indulgence et de la complaisance d'une partie des Italiens, de l'indifférence et de l'ignorance des autres en raison du "service minimum" accordé à ces scandales par une télévision publique et privée aux ordres, M. Berlusconi ne craint pas grand-chose au plan intérieur. Les rumeurs de démission et de formation d'un "gouvernement technique" ont finalement suscité un assaut de solidarité parmi ceux qui étaient donnés comme de possibles successeurs de M. Berlusconi.
En revanche, le regard que portent ses pairs ne lui est pas indifférent. M. Berlusconi, qui assure avoir la confiance de "62 %" des Italiens, sait désormais que son "charme" passe beaucoup plus mal la rampe de la scène internationale. Initialement, l'organisation du G8 dans une ville touchée par un tremblement de terre, qui a coûté la vie à 300 personnes le 6 avril, était destinée à faire la preuve de l'efficacité de l'Etat italien. Aujourd'hui, il est devenu un test de l'influence de l'Italie sur la scène internationale, de l'estime et du crédit dont jouit encore M. Berlusconi auprès de ses pairs.
Son "Obama jeune et bronzé" a sans doute marqué le passage de l'amusement à l'agacement, voire à la gêne. On se souvient encore du président du conseil, portable vissé à l'oreille, faisant "poireauter" la chancelière allemande
Angela Merkel, le 4 avril lors du sommet de l'OTAN. Ce jour-là, M. Berlusconi n'a peut-être pas pris toute la mesure du petit haussement d'épaule de la chancelière qui semblait dire : "Tant pis, on fera sans lui."
Le dernier Conseil européen de Bruxelles a sonné l'alarme. Malgré la large victoire de son parti aux élections européennes et un taux de participation à faire pâlir d'envie bien des démocraties, M. Berlusconi, sans appui, n'est pas parvenu à placer son candidat à la présidence du Parlement européen comme il l'avait promis à ses partisans. Au passage, il a dû essuyer ce commentaire à double sens de
Hans Gert Pottering : "Même si quelqu'un de notre famille a un comportement qui ne plaît pas à tout le monde, cela ne doit pas avoir d'effet sur ceux qui n'ont pas eu ce comportement." "Les scandales de ces dernières semaines n'ont pas aidé l'Italie", souligne l'Anglais Graham Watson, chef de file des libéraux-démocrates.
Un "problème Berlusconi" ? L'intéressé continue de défendre son style et sa vie privée sans regret apparent - "c'est comme cela que les Italiens m'aiment". Les questions cependant restent posées : la tentative ratée de Fiat pour prendre le contrôle de l'allemand Opel aurait-elle connu un meilleur sort si la réputation de M. Berlusconi et de l'Italie outre-Rhin eût été meilleure ? M. Obama aurait-il inclus une étape romaine lors de son premier séjour européen si le président du conseil avait fait l'économie d'une mauvaise blague à l'égard du nouvel élu ?
M. Berlusconi déploie une intense activité diplomatique. Après un voyage express à Washington, la réception de
Mouammar Kadhafi à Rome, il s'est invité à Corfou pour le sommet Russie-OTAN. Mais, mercredi 1er juillet, il a annulé, au dernier moment, sa présence à Syrte (Libye) pour une réunion de l'Union africaine. Il veut montrer qu'il reste "l'ami de tout le monde", un dirigeant écouté et fréquentable et que l'Italie pèse encore dans les relations internationales.
Ce n'est pas la première fois que M. Berlusconi doit affronter un scandale et un sommet. En 1994, à Naples, sa première présidence de G8 avait coïncidé avec l'ouverture d'une enquête judiciaire le concernant. D'autres enquêtes, d'autres scandales n'ont pas empêché certains dirigeants internationaux de fréquenter sa villa de Sardaigne, son faux volcan et peut-être déjà ses étranges hôtesses. Quatorze ans plus tard qui, au sein du G8, serait prêt à prendre ce risque
?



Sabato 04 Luglio,2009 Ore: 18:06