XX TEMPO ORDINARIO – 14 agosto 2016 - Commento al Vangelo
NON SONO VENUTO A PORTARE PACE SULLA TERRA,MA DIVISIONE

di p. José María CASTILLO

Lc 12,49-53
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:] «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
1. Non è possibile sapere se le immagini del fuoco e dell’acqua, utilizzate in questo vangelo, provengano da Gesù o siano state introdotte dal redattore (F. Bovon). In ogni caso ed a prescindere dal problema storico, di fatto Luca ha unito le due immagini ricordate con il problema della divisione familiare. Certo, sono due immagini che suggeriscono forza, impulso, vita. Forse Luca dovette vedere in tutto questo una relazione che univa questi materiali, presi dagli insegnamenti di Gesù. Quale relazione si intuisce in queste metafore con l’insieme del racconto?
2. Il fuoco è un elemento che può essere fattore di distruzione o di purificazione. Secondo le testimonianze del Vangelo di Tommaso, di Origene e di Didimo, il fuoco si vede qui come una forza positiva di trasformazione. Ed in quanto al battesimo, se si paragona con Mc 10,38, vuol dire che per Gesù “essere battezzato” equivale a “essere crocifisso”, ossia “soffrire e morire per mano del popolo” (O. Culmann). Quindi, Gesù dice che ha tratto una forza di trasformazione che porta, se è necessario, al conflitto ed alla morte. Così Gesù vedeva la sua missione e la sua vita in questo mondo.
3. Ora stiamo vivendo i problemi posti dal tema della famiglia, non solo per le nostre famiglie, ma anche all’interno della stessa Chiesa. Ed una forza di questo tipo, così come funzionano le istituzioni di questo mondo, scatena inevitabilmente conflitto e divisione. E questo si avverte in modo palpabile nell’istituzione con la quale siamo più in relazione a partire dal momento in cui veniamo in questo mondo: la famiglia. Come è noto, l’istituzione familiare sta vivendo nel nostro tempo un processo di cambiamenti molto profondi. Ma pensiamo a quello che era la famiglia tradizionale, la cosiddetta “famiglia patriarcale”, tutta centrata attorno al suo asse fondamentale, il pater familias, padre, patriarca e padrone, che accumulava tutti i diritti ed i poteri del gruppo familiare. Quel modello di famiglia non era organizzato sulla base dell’amore, ma sulla base del potere e dell’economia. Cioè, la famiglia era prima di tutto un’unità economica. Questo creava vincoli di dipendenza che non erano sani e trasparenti, ma servili ed umilianti. Ebbene, se quello che Gesù ha voluto prima di tutto è stato “umanizzare questo mondo e coloro che vi vivono”, questo genera un processo che comporta inevitabilmente la lotta ed il conflitto della libertà. In poche parole: il progetto del Vangelo è il progetto della “umanizzazione”, basata sui due pilastri fondamentali dell’amore e della libertà. Questo progetto costa a volta sangue, sudore e lacrime.
 


Giovedì 11 Agosto,2016 Ore: 08:27