Il Bimbo che fa tremare il Re

di Aldo Antonelli

Nella celebrazione di ieri, dopo la lettura del vangelo, là dove si legge che "Erode cerca il bambino per ucciderlo", mi sono chiesto ed ho chiesto ai presenti:
«Perché mai Erode, armato e potente, dovrenne aver paura di un Bambino, debole e indifeso?».
Il Potere ha sempre paure di un amore che non sia sdolcinata evanescenza. Il potere ha paura dell'amore "archtettonico" (direbbe Balducci) e combattivo.
Oggi leggo, sull'ultimo numero di Qualevita dellamico pasquale, questo bello e significativo brano di un certo Pietro Verri, filosofo e scrittore milanese del fine Settecento.
«Se vuoi essere tu il padrone, poiché non puoi fare tutto da te medesimo e ti sarà forza servirti dell'opera de' tuoi ministri, bada bene alla scelta.
Un uomo che abbia principi e che operi di conseguenza non è da sceglier­si, perché s'opporrà alla tua volontà ogniqualvolta ella sia diversa da' suoi principi.
Guardati dall'uomo virtuoso, fermo e che abbia l'animo libero; egli cerche­rebbe di fare l'interesse de' popoli, [...] sacrificherebbe tutto alle sue idee e ti darebbe inciampo ad eseguire la volontà tua e ad agire da vero padrone. La superstizione è necessaria per sempre più contenere il popolo. I ministri del culto sono interessati a coltivarla, perché essa dà loro pane e considera­zione. Bada a non screditarli, ma bada pure a contenerli.
Quanto meno ha il popolo di religione e quanto ha più di superstizione, tanto più è sicura l'obbedienza.
L'uomo religioso ragiona; l'uomo fanatico odia chi ragiona, lo perseguita, lo maledice, lo sradicherebbe dal mondo se potesse. La superstizione tiene il popolo avvilito, è l'anello al naso del buffalo, non lo togliere se vuoi lunga­mente regnare».
Aldo Antonelli


Lunedì 30 Dicembre,2013 Ore: 21:10