LA GIUSTIZIA DEL REGNO E I BENI MATERIALI

di Suor Giuseppina Barbato - p. Ottavio Raimondo

La giustizia del regno e i beni materialiIo non mi dimenticherò mai (I lettura: Is 49,14-15)
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori (II lettura: 1 Cor 4,1-5)
Non preoccupatevi del domani (III lettura: Mt 6,24-34)
Le comunità cristiane di Matteo
Noi, comunità cristiane di Matteo, ascoltiamo estasiati questo brano del discorso della montagna in cui sulla bocca di Gesù troviamo per ben sei volte la parola “non preoccupatevi”. La maggior parte di noi vive in situazioni difficili anche a causa della mentalità di conquista dell’impero romano che ci ha impoveriti tutti. La nostra situazione è precaria. Molti di noi ha lasciato la propria patria e la tentazione di impadronirci di ciò che incontriamo sul nostro cammino è forte.
L’idea del tesoro che abbiamo in cielo è un’idea molto comune nella letteratura sapienziale del nostro tempo. Ricordiamo bene Tobia (4,8-9) che invitava a condividere per farsi un “bel tesoro”.
Ci dà tanta consolazione quella parola, e per questo l’abbiamo riportata, in cui lo stesso Gesù non ci dice di essere come i gigli del campo e gli uccelli del cielo ma di imparare la loro lezione.
In un’epoca come la nostra in cui l’impero globalizza tutto e vuole a tutti i costi un sistema sociale che tenta di privarci delle nostre convinzioni più profonde consegnandoci in braccio a una sfiducia generalizzata su tutto e su tutti, a noi piace ascoltare Gesù che ci dice: il tesoro di ciascuno di voi è là dove sta il vostro cuore.
Grazie a questo ascolto fiducioso le difficoltà del momento e le persecuzioni che stavano minacciandoci, non sono riuscite a fermarci.
 
Le comunità cristiane oggi
Anche noi comunità cristiane di oggi ascoltiamo questa parola, illuminati dalla luce dello Spirito, rassicurati dal volto amoroso del Padre e resi forti dalla certezza che Gesù è in mezzo a noi.
Gesù arriva perfino a proporci il distacco dalle necessità fondamentali della vita come il bere, il mangiare e il vestire.
Por noi questo richiamo non ha nulla a che vedere con un disimpegno sociale. È un richiamo che ci porta a camminare sulla strada del distacco e della condivisione.
In un mondo segnato dalla disuguaglianza e dall’ingiustizia strutturale della società; in un mondo in cui il modello dell’opulenza non è esportabile; in un mondo che sta rapinando e impoverendo sempre di più la natura, solo un’economia e una cultura di sobrietà costruisce futuro per tutti.
Alcune domeniche fa una persona mi ha accompagnato a celebrare la Messa in un paese della Romagna. Dopo la Messa decidiamo di andare a pranzare insieme. Ci stavamo incamminando verso il ristorante quando chi mi accompagnava mi dice: “Perché non invitiamo quel povero a pranzare con noi?”. Lascio a voi di immaginarvi il sapore di quel pranzo condiviso.
Guardiamo tutti gli esseri dell’universo, rappresentati dai fiori e dagli uccelli, e facciamo quelle scelte che solo chi si sente figlio amato del Padre può fare. Così i fiori continueranno a fiorire e gli uccelli a volare.
Suggerimenti. Per una quaresima nuova e comunitaria a noi adulti può essere di aiuto il fascicolo di Francesco Gesualdi CERCATORI DEL REGNO e ai ragazzi UN VIAGGIO, CENTO INCONTRI. Richiedetelo all’EMI (ordini@emi.it) oppure venite a prenderlo qui a Pesaro da noi Missionari Comboniani. Sarebbe un’occasione bella per conoscerci di persona!
Suor Giuseppina Barbato, b.giuseppina@yahoo.co.uk - p. Ottavio Raimondo,
 


Luned́ 21 Febbraio,2011 Ore: 10:43