Domenica 9 maggio 2010
LA PRESENZA CONTINUA

p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano

Vi inviamo uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome di Gesù (I lettura: At 15,1-2.22-29)
L’angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo (II lettura: Ap 21,10-14.22-23)
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto (III lettura: Gv 14,23-29)
 
Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui
A tutto posso rinunciare, sembra dire Gesù a noi suoi discepoli, ma non posso rinunciare ad essere vostro intimo amico.
E ciò che Gesù dice di sé lo dice anche del Padre.
Custode dei vostri sogni, paziente nei vostri sbagli e paure, pellegrino con voi sulle strade del mondo, desideroso di rallegrarmi nei vostri successi.
Il tempio ora è il cuore dell’uomo: il tempio siamo noi e con noi e come noi ogni persona. Sporcare, danneggiare, distruggere un tempio, una chiesa, una cattedrale non è nulla di fronte allo sporcare, danneggiare e distruggere la vita di una persona.
Ogni persona è sacra e sempre mi ci devo avvicinare con rispetto, in punta di piedi, togliendomi i sandali.
Dio non abita più nella tenda o nel tempio ma in ogni persona che diventa così presenza di Dio, volto, “proprietà” di Dio.
Queste parole ci fanno saltare di gioia: grande è la nostra dignità, grande la dignità di ogni uomo e donna… come è possibile vivere da mendicante e rendere l’altro mendicante se è figlio di Dio?
 
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa
Gesù ci dice: non perdo la fiducia in voi che non mi avete capito. A sostenervi nella vostra debolezza, a farvi entrare nella verità, ci penserà lo Spirito Santo, il Consolatore. Sarete luminosi, luce delle nazioni…
Noi cristiani non siamo gli imbalsamatori di un cadavere, come voleva esserlo Maria di Magdala. Siamo i portatori di uno spirito nuovo. Non siamo i ripetitori di parole antiche ma i cercatori di significati nuovi, di risposte nuove- Siamo gli instancabili costruttori capaci di credere che al di là dell’orizzonte non c’è il nulla ma un altro orizzonte ancora.
Siamo una chiesa sedotta dal vangelo e libera dalla tentazione di predicare sé stessa perché lo Spirito che il Padre continua a donarci, insegnandoci ogni cosa, ci sta portando alla verità tutta intera.
Lo Spirito invocato sul pane e sul vino ha il potere di rendere presente Gesù in questi segni.
Lo Spirito invocato sulla comunità riunita ha il potere di renderla “un solo corpo e un solo spirito”.
Lo Spirito invocato dal discepolo di Gesù rende feconda in ogni momento la sua vita, feconda nell’annuncio che si realizza con gesti e parole.
 
Non sia turbato il vostro cuore e non abbiate timore
Cambia il modo, ma la mia presenza in voi e in mezzo a voi continua.
Proprio per questo in voi non ci deve essere spazio per il turbamento e il timore. Non ci deve essere spazio per una vita monotona e ripetitiva.
Se il Padre e Gesù abitano in noi, se lo Spirito è colui che continua e porta a compimento ciò che Gesù ha iniziato, tutto si trasforma e tutto è possibile.
Si comprende anche la lettera di una giovane ragazza che scriveva:
“Ho un sogno nella mia vita e spero un giorno di poterlo avverare... mi piacerebbe dedicare la mia vita al servizio degli altri. Per ora, essendo figlia unica, vivo questo dedicando buona parte della mia vita a curare i genitori anziani ed ammalati, che tra l’altro hanno avuto la bontà di adottarmi quando ero piccola. Il mio più grande desiderio rimane quello di donare agli altri tanto amore quanto io ne ho ricevuto”.
Con quella catechista di una sperduta missione della Repubblica Centrafricana anche noi diremo: “Ho un cuore che non si stanca”.
 
p. Ottavio Raimondo, missionario comboniano 348-2991393 oraimondo@emi.it


Luned́ 03 Maggio,2010 Ore: 14:50