PASQUA – 31 marzo 2013 – Commento al Vangelo
    RESTA CON NOI PERCHE’ SI FA SERA

di P. Alberto Maggi OSM

Lc 24,1-12


Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.

Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole.

E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.

Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.

Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui. E’ risorto”. Questo è l’annuncio pasquale. Ed è questo l’augurio che facciamo e ci facciamo in questo giorno di Pasqua. Ma vediamo il brano l’evangelista Luca racconta l’esperienza della risurrezione da parte delle donne che però hanno osservato il comandamento del sabato prima di recarsi al sepolcro.

L’evangelista vuol far intendere che l’osservanza della legge rallenta o impedisce l’esperienza del Cristo risuscitato. Quindi è un monito molto severo che l’evangelista dà. O si accoglie il nuovo di Gesù o si resta condizionati dall’antico. Gesù è venuto a proporre una nuova alleanza e questa va accolta integralmente. Non si può mettere il vino di Gesù negli otri vecchi della tradizione precedente.

Ebbene le donne vanno al sepolcro, trovano che la pietra è stata rimossa e si presentano ad esse due uomini. Questi due uomini sono stati già presentati nell’episodio della trasfigurazione e sono Mosè ed Elia. Mosè il grande legislatore ed Elia il grande profeta.

E la loro presenza vuol far comprendere ancora una volta che la scrittura, tutta la scrittura, va interpretata alla luce di Gesù. Sono proprio questi due uomini che rivolgono un rimprovero alle donne: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” Non è qui. E’ risorto”. E’ un insegnamento molto importante quello che l’evangelista ci dà.

Con Gesù la morte non interrompe la vita, ma le permette di fiorire in una forma nuova, piena e definitiva. La morte non allontana i nostri cari da noi, ma li avvicina. La loro non è un’assenza, ma una presenza. Quindi questo annuncio è importante: la morte non interrompe la vita.

Poi continuano ricordando loro che Gesù aveva già parlato di questo in Galilea, ma l’evangelista modifica la frase di Gesù. Infatti qui l’evangelista scrive: Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno.

Ma in Galilea Gesù non aveva parlato di peccatori, aveva parlato di anziani (i presbiteri), di sommi sacerdoti e di scribi, cioè i componenti del sinedrio, il massimo organo giuridico di Israele. Ora, dopo la morte di Gesù, vengono qualificati come peccatori. I peccatori non sono quelli che trasgrediscono la legge, quelli che non riescono ad osservare tutti i dettami della legge, ma sono – e la denuncia dell’evangelista è tremenda - proprio coloro che pretendono di rappresentare Dio.

Coloro che si presentano o pretendono di essere i rappresentanti di Dio, per l’evangelista, in realtà sono peccatori, perché hanno anteposto il proprio interesse all’interesse degli altri, la propria convenienza al bene degli altri. Per questo hanno assassinato Gesù, per la loro convenienza.

E l’evangelista li liquida con questa espressione “i peccatori”. Ebbene le donne a queste parole si ricordano l’annuncio di Gesù e vanno loro stesse – pur se all’epoca considerate le più lontane da Dio – vanno ad annunciare, a fare lo stesso lavoro, la stessa attività degli angeli, coloro che portano gli annunci agli undici. Gli apostoli sono stati evangelizzati dalle donne.

Il ruolo della donna nel vangelo di Luca è importantissimo, sono le donne che annunciano agli uomini che la vita è più forte della morte, ma gli uomini non ci credono. L’evangelista denuncia una mentalità maschilista e misogina, e il suo commento è severo: Quelle parole parvero loro come vaneggiamento e non credevano ad esse.

Le donne, per il fatto che Sara aveva risposto a Dio con una innocente bugia, non era considerata credibile. La loro testimonianza non era valida. E gli uomini, gli undici, nonostante l’insegnamento di Gesù, nonostante Gesù avesse accolto al suo seguito delle donne che qui appaiono come Maria Maddalena e Giovanna, sono ancora condizionati da questa mentalità.

Quindi, quando le donne sono portatrici di un annuncio della vita che è più forte della morte, quest’annuncio non ha effetto, condizionato dalla mentalità maschilista, dalla misoginia del gruppo maschile che segue Gesù.

C’è un’eccezione. Pietro, che anche lui fa parte di questo gruppo, si mette in marcia, si mette in movimento verso il sepolcro, ma vede soltanto un sepolcro vuoto. Al sepolcro non c’è nulla da vedere. Ora c’è soltanto una parola da ascoltare, da accogliere e far fiorire nella propria esistenza.

A tutti auguri per una Buona Pasqua!




Giovedì 28 Marzo,2013 Ore: 17:28