Il fascismo che ritorna
Ad Aielli(AQ) eretta una statua in onore di un ex prefetto fascista

di Luciano Martocchia

In AIELLI ( L’Aquila) è stato inagurato un busto in memoria di GUIDO LETTA, prefetto fascista zio e prozio di Gianni ed Enrico Letta oltre che intitolare all'ex prefetto del regime mussoliniano la piazza principale del paese cambiando la denominazione originaria di Piazza del Risorgimento ( alla faccia dei 150 anni dell'Unità d'Italia)

La cosa ci fa indignare non poco e ha fatto indignare una vasta parte della popolazione di Aielli.

L'ANPI : "Non si può non ricordare – ha sottolineato in una nota l'associazione dei partigiani - che il prefetto Letta, nel 1939, fu tra i più esigenti e rigorosi attuatori delle famigerate leggi razziali emanate dal fascismo e causa di deportazione e morte per migliaia di ebrei italiani”. Ed hanno pubblicato sul loro sito internet ciò che scriveva il Prefetto Letta, nel 1939, in una ''riservata personale" del 5 luglio 1939, indirizzata ai "Fascisti Podestà e Commissari Prefettizi”:

"L'applicazione rigorosa delle leggi razziali, come era nelle direttive del Gran Consiglio, conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall'esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica, che, se anche in parte discriminati, restano pur sempre soggetti ad un regime di restrizione e limitazione dei diritti civili e politici. Occorre pertanto favorire nei modi più idonei e opportuni questo processo di lenta ma inesorabile separazione anche materiale. Su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative, che d'intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti".

La cerimonia ufficiale ha avuto momenti di tensione ed è stata rinviata più volte e alla fine è stata fatta a porte chiuse , senza pubblico, con sola gente invitata espressamente.

A scoprire la targa, il senatore Filippo Piccone, il presidente della provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo, l'assessore ai lavori pubblici della regione Abruzzo, Angelo Di Paolo, il sindaco di Aielli Benedetto Di Censo e pochi altri, tutti PDL.

L’Anpi (l'associazione nazionale partigiani italiani), le opposizioni in Consiglio comunale e altri movimenti locali e aquilani attendevano da settimane di conoscere il giorno dell'inaugurazione per mettere in atto una formale protesta.

“Questioni di ordine pubblico dopo le proteste provenienti dall’estrema sinistra”: questa la motivazione ufficiale secondo quanto hanno riportato gli attivisti del “Popolo delle carriole”, ( i terremotati dell’Aquila che hanno operato senza aiuti per sgombrare le macerie del terremoto) i primi a denunciare l’avvenuta commemorazione. Un’“estrema sinistra”, in realtà l’Anpi locale e un gruppo di “indignados” di Aielli che aveva denunciato, con foto e documentazioni, il passato ingombrante dello zio fascista di Letta (in cui spicca il suo intervento presso il Duce a favore di Amerigo Dumini, il sicario che uccise Giacomo Matteotti). Nonché dello spreco di denaro pubblico visto che l’evento sarebbe costato 20mila euro provenienti dal fondo per la ricostruzione post-terremoto. La questione ha fatto molto arrabbiare i cittadini aquilani e la home page del Comune di Aielli è rimasta, fino a sera, molto intasata.

Così, i soldi del terremoto sono stati investiti anche per un convegno sul federalismo (20mila euro), per il campionato del mondo di hockey a Roccaraso (50mila euro), per spese di "comunicazione istituzionale" (50mila euro), per gli eventi del cartellone estivo (70mila euro) e per il premio cinematografico intitolato alla memoria di Pietro Taricone (30mila euro).




Venerdì 26 Aprile,2013 Ore: 16:18