CATTOLICI AL VOTO: SÌ A GRILLO, NO A COSA BIANCA E PDL. UN’INDAGINE ACLI-IPSOS

da Adista Notizie n. 34 del 29/09/2012

36855. ORVIETO-ADISTA. «I cattolici nella politica italiana: valori, valutazioni e attese» è il titolo dell’indagine svolta dall’Ipsos per conto delle Acli e presentata durante l’incontro nazionale di Orvieto (v. notizia precedente). Cattolici che comunque tendono a diminuire, in coerenza con la progressiva secolarizzazione e polarizzazione della società. Nel corso degli ultimi anni – si rileva dall’indagine – il rapporto con la religione vede alcuni cambiamenti: se rimangono inalterati i due segmenti con una relazione più forte con la Chiesa e la liturgia (i cattolici impegnati e i praticanti assidui rimangono circa un terzo del totale degli italiani adulti), scendono i praticanti saltuari, cioè coloro che frequentano le funzioni religiose meno di una volta la settimana (circa 4 punti percentuali in meno dal 2008 ad oggi) e tendono a crescere i segmenti più distanti, in particolare coloro che si dichiarano non credenti, che aumentano di 5 punti negli ultimi 4 anni.

Per quanto riguarda la scadenza elettorale – ormai alle porte –, se gli italiani in generale orienteranno le proprie scelte sui temi della lotta alla corruzione e agli sprechi, su quelli economici (sviluppo e difesa del potere d’acquisto) e sulla sicurezza, in più i cattolici daranno grande importanza anche ai cosiddetti temi eticamente sensibili: difesa della vita, aborto, coppie di fatto, ecc. Insomma i “principi non negoziabili” messi al primo posto dalla gerarchia. Tuttavia dall’indagine emerge anche che la laicità, perlomeno fra la base, è un dato complessivamente acquisito: la metà dei cattolici intervistati dall’Ipsos privilegia una laica capacità di mediare e fare sintesi (45%) e in subordine un’attenuazione del peso delle posizioni cattoliche nel dibattito politico (eccessive per il 37%); e sono in calo coloro che ritengono che si dovrebbe rafforzare l’affermazione dei valori cattolici in politica (dal 23% del 2008 all’attuale 16%)

E in maniera tutto sommato coerente con queste posizioni, i cattolici non vogliono la “Cosa bianca”, ovvero un nuovo partito cattolico auspicato solo dal 9%, ma una maggior visibilità nei diversi partiti in cui i cattolici sono presenti (32%) o un’organizzazione che consenta di far sentire meglio la loro voce (23%).

Se si andasse al voto oggi, solo il 46% sarebbe assolutamente orientato alla partecipazione (il 17% con entusiasmo, il 29% senza troppa passione); circa un quarto aspetta di vedere se ci sarà una lista che lo rappresenti, mentre il 27% è orientato a non partecipare. Fra i votanti il centro-destra è in netto calo: otterrebbe poco più del 30% dei consensi; stabile il centro-sinistra, con il 34%; in crescita il centro (16%) e, soprattutto, i grillini (14%). (l. k.)

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ADISTA
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Sabato 29 Settembre,2012 Ore: 07:24