Lo sciopero dell'11 marzo
Italia vera scende in piazza

di Amina Salina

Per qualche ora le agenzie di stampa si occuperanno di altro rispetto allo squallore della vita politica nazionale. Ogni tanto la vita vera irrompe sui quotidiani, stavolta si tratta della rabbia di chi fatica ogni giorno per vivere mentre i nababbi, i corrotti, e i politicanti bruciano migliaia di euro nelle loro feste e nei loro sperperi. Si è fermata l'Italia di chi con i suoi sacrifici si guadagna la vita e le cui tasse servono a finanziare guerre ingiuste ed inutili sprechi. Lo sciopero generale indetto dall'USB, dallo Slai Cobas e da altre sigle del sindacalismo di base è andato benissimo, oltre le previsioni degli stessi organizzatori. Sono oltre 1 milione e 200 mila i lavoratori che hanno incrociato le braccia. Il corteo che partiva dalle 14.30 da piazza della Repubblica a Roma per raggiungere piazza Navona qualche ora piu tardi riuniva oltre cinquantamila persone tra lavoratori del pubblico impiego, lavoratori delle imprese private, migranti, persone costrette all'occupazione di scuole e caserme perchè senza casa. Tra questi ultimi non solo migranti ma anche italiani a basso reddito, working poors, che lavorano ma i cui redditi non permettono di accedere all'affitto a canone di mercato e che da anni cercano l'assegnazione di una casa popolare. L USB infatti non è solo una confederazione di organizzazioni sindacali ma riunisce anche associazioni che lavorano sul territorio come l'Asia, Associazione Inquilini Ed Assegnatari, che tutela gli inquilini. Il corteo esprimeva la dura protesta dei lavoratori minacciati non solo nelle condizioni di lavoro e di vita ma anche nello stesso posto di lavoro. Si stimano in decine di migliaia, mentre centinaia di migliaia saranno le mancate assunzioni sia nel privato che nel pubblico. La strategia dell'USB è la difesa a tutto campo dei diritti sia attraverso i contratti aziendali ottenendo condizioni favorevoli per i lavoratori, sia sul piano giuridico ottenendo congrui risarcimenti o la riammissione nel posto di lavoro.
"UNIAMO LE LOTTE, METTIAMOLI IN CRISI”, questo è lo slogan principale del corteo. Dichiara Pierpaolo Leonardi dell esecutivo USB:"Sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati, i senza casa, che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le finestre del Senato". "Siamo stati il 'convitato di pietra' e da oggi le mobilitazioni avranno anche come obiettivo proprio le politiche antipopolari dell'Unione Europea; questa bella giornata di mobilitazioni ci conferma quanto abbiamo scritto nei manifesti dello sciopero: 'bentornata, lotta di classe'."
Veramente una bella giornata di mobilitazione,questo è un sindacato vero che non si arrende e che lotta sul territorio.
Salam,
Amina Salina


Sabato 12 Marzo,2011 Ore: 15:24