Quando il silenzio è d’oro !

di Rosario Amico Roxas

Ivrea  giugno 2019: un tabaccaio, già vessato da numerosi furti, sventa l’ennesimo colpo ai suoi danni, spara e uccide uno dei ladri.
In tempi celerissimi le agenzie di stampa battono la notizia, trattandosi di uno dei primi casi in cui  dovrebbe essere applicata la nuova legge sulla legittimità della difesa,, proposta e voluta dall’attuale ministro degli interni, vice-presidente del consiglio, capo indiscusso della Lega, Matteo Salvini.
In concomitanza alla notizia diffusa dalle agenzie arriva l’autorevole messaggio di solidarietà che lo stesso Salvini esprime nei confronti del tabaccaio sparatore.
Salvini non ha imparato a tacere, specialmente quando parla in nome e per conto del popolo italiano, che subisce le stravaganze del ministro degli interni.
Subito interrogato dalle forze dell’ordine, il tabaccaio ha dichiarato di avere sparato durante una colluttazione, temendo per la sua vita, e, quindi, legittimato dalla legge Salvini ad abbattare il ladro.
Si perfeziona, così, un reato contro il patrimonio e non contro la persona, in quanto il ladro stava cercando di scappare, offrendo le spalle al tiro a bersaglio dello sparatore.
Gli esami predisposti dal magistrato di turno, però, smentiscono le dichiarazioni dello sparatore; secondo gli esami dei tecnici il colpo fatale sarebbe stato sparato , secondo la traiettoria esaminata dagli inquirenti, dall’alto verso il basso e non ad altezza d’uomo nel corso di una colluttazione. Inoltre lo sparo avrebbe colpito alle spalle, entrando all’altezza della scapola sinistra e fuoriuscendo dopo avere perforato, in maniera devastante, l’apparato cardiaco.
Interrogato dal magistrato di turno, il tabaccaio si è avvalso per due volte della facoltà di non rispondere
Non entriamo nel merito della interpretazione della nuova legge proposta e voluta da Salvini circa la legittimità della difesa, in quanto una legge costituzionale già prevede la difesa legittima, che non deve potersi assimilare alla “giustizia fai  da te”.  La nuova legge di Salvini differisce da quella costituzionale per un “sempre” che identifica l’azione difensiva.  Quel “sempre” si presterà, inoltre, alle interessate interpretazioni  di  azzeccagarbugli  delle aule dei tribunali penali.
C’è da augurarsi che la magistratura si rivolga alla Corte Costituzionale  per correggere tale legge e per evitare gli eccessi che trasformerebbero le strade d’Italia in un “far west ” texano.
Rosario Amico Roxas



Mercoledì 12 Giugno,2019 Ore: 22:16