E qui comando io !

di Rosario Amico Roxas

Niente di nuovo sotto il sole.  E’ già accaduto e il popolo italiano, attonito, non può far altro che prendere atto di un ennesimo fallimento della politica e, di conseguenza, dell’intero apparato istituzionale che (s)governa questa povera Italia.
Le precedenti consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento Europe le vinse Matteo Renzi; badate, ho scritto Matteo Renzi, non il PD. Fu la rovina dell’Italia (evento gravissimo) e della carriera politica del medesimo Renzi (evento che mi lascia del tutto indifferente).
Fu subito chiaro che Matteo Renzi  perse la testa, si sentì investito di potere direttamente dal popolo sovrano con quel 40,8 % di voti e inaugurò l’epoca delle frasi deliranti , fuori luogo in una nazione fortemente radicata nel sistema democratico.  Frasi  come “Ascolto tutti, ma  poi  decido io  !”,  “Comando io !”, che lasciarono basiti gli osservatori più attenti dell’intera Europa,  segnarono l’inizio della sua fine politica.
L’elettorato, allora,  castigò l’intero PD, non potendo colpire il solo responsabile della dissennata politica con a capo Renzi.
Il copione si ripete nei  gesti, nelle parole, nelle decisioni.  Adesso è il turno di un altro Matteo, stavolta Salvini. Il successo nelle ultime consultazioni europee gli ha dato alla testa; ha preteso il posto in prima fila nel governo, scavalcando il presidente del Consiglio Conte, come se si trattasse di un orpello insignificante, trascurabile, da non tenere in alcuna considerazione; per carità di patria non parliamo di Di Maio, che sta recitanto la parte dello zerbino dove  si ripuliscono le suola delle scarpe per non infangare la casa.
Salvini ha preteso il Ministero degli Interni per condurre la sua guerra personale contro i profughi, i Rom, i Sinti, utilizzando il potere del dicastero ricoperto, senza scomodarsi a studiare modi e mezzi meno invasivi  per mantenere l’ordine pubblico. Ritorna il tristissimo “Qui comando io !”, che fu la rovina di Renzi, ne deduco che, allora, c’è la speranza che il popolo sovrano riservi  al nuovo Matteo la medesima sorte politica che fu del  primo Matteo.
Rosario Amico Roxas



Martedì 04 Giugno,2019 Ore: 23:15