Da Raniero La Valle una proposta per riaprire una speranza dopo il risultato elettorale

a cura di Giuliano Ciampolini

Carissimi/e, forse tanti giovani non conoscono Raniero La Valle (ranierolavalle.blogspot.it ): è stato candidato del PCI ed eletto in Parlamento negli anni '80, come "indipendente di sinistra" (storia.camera.it ) ed è una delle personalità più autorevoli nella sinistra storica: a mio parere le sue proposte programmatiche (per l'Italia, come per l'Europa e il mondo), sono quelle di sinistra più idealiste e assai vicine a quanto propone papa Francesco (leggi su: ranierolavalle.blogspot.it ). Ma Raniero La Valle è anche una personalità pragmatica che concepisce la politica come dialogo costruttivo tra idee e proposte programmatiche diverse ma alternative a quelle della destra razzista e fascista.
Prima delle elezioni Raniero La Valle ha scritto questo: "Questa destra ha sempre nuovi belletti, ma ha indossato panni più ruvidi; essa comprende ormai anche il neofascismo sdoganato e comunque mascherato, e promettendo di togliere 50 o 60 miliardi di tasse ai ricchi, dichiara apertamente guerra a quattro milioni di poveri. Attorno all’altro polo c’è il resto del mondo”, che non si può chiamaresinistra” come non fu un’unione di sinistra quella che combatté i fascismi invadenti l’Europa; essa vincendoli produsse però la più grande rivoluzione della modernità, con le Costituzioni postbelliche, la Carta dell’ONU, il ripudio della guerra, lo sblocco delle sovranità, le tavole della dignità e dei diritti dell’uomo e la scelta dell’eguaglianza. È quello che nella prima età repubblicana fu chiamato l’arco costituzionale, a cui si deve quanto di migliore è stato fatto fin qui. Ora si tratta di decidere come collocarsi tra i due poli. La mia dichiarazione di voto è naturalmente per il campo contrapposto alla destra, il resto del mondo”, l’arco che va dai 5 stelle, al PD, ai Liberi ed Eguali, a Potere al popolo, con rispetto e senza gettare la croce addosso a nessuno.".
Nella realtà determinata dai risultati elettorali (Lega al 17,4% e LeU al 3,3%) ... a mio parere c'è un solo spiraglio positivo per chi concepisce la politica come "dialogo costruttivo" per cercare di cambiare in meglio la realtà... avendo a cuore il futuro del nostro Paese (una proposta che dipende in gran parte dal Pd): il 4 marzo 2018 la destra razzista e fascista in Italia ha preso meno del 40% (negli USA, con Trum ha vinto ed a contribuito a "sdoganare" i razzisti e i fascisti in tutto il mondo), mentre "il resto del mondo" (come l'ha definito Raniero), in Italia ha preso il 60% e su una base programmatica progressista potrebbe consentire la nascita (tramite un voto "tecnico" nel nuovo Parlamento, cioè senza far parte di una maggioranza di governo) di un governo Di Maio che, di volta in volta, proverà a fare proposte di legge in Parlamento che ottengano una maggioranza.
Se saranno buone proposte... nella sinistra plurale saremo tutti contenti; se porteranno in Parlamento scelte sbagliate e non condivisibli a sinistra, il loro governo deluderà la sinistra plurale e deluderanno anche una parte (quella progressista e di sinistra) del loro elettorato. Quindi, se il governo Di Maio cadrà come conseguenza di proposte di legge non condivisibili a sinistra... quando torneremo a votare il M5S prenderà meno voti e forse ne prenderà di più un'alternativa (tutta da costruire) democratica, progressista e di sinistra.
Comunque, senza una proposta credibile a sinistra (che, potrebbe venire anche da un'evoluzione del Pd simile a quella proposta da Corbyn e da Sanders) e senza una partecipazione convinta e consapevole di tante persone di sinistra (a partire dalla gioventù), la sinistra non uscirà dall'angolo in cui siamo confinati.
Un caro saluto, sperando che il dialogo costruttivo ritorni anche nell'angolo di sinistra che è rimasta in Italia.
Giuliano Ciampolini
P.S. 1 - Chi pensa di fare una legge elettorale diversa nel nuovo Parlamento, a mio parere si illude; chi pensa che sia meglio tornare rapidamente a votare senza fare un nuovo governo... a mio parere non considera che aumenteranno i voti La Lega e il M5S;
P.S. 2 - Sulla grande e difficilissima questione degli immigrati nel nostro Paese, ho cercato più volte di far riflettere su queste analisi:
gliasinirivista.org e su questa: senso-comune.it
Ribadisco che, se vogliamo ridurre il consenso crescente che ottengono gli "sciacalli della paura", non basta riproporre le bellissime idealità di don Lorenzo Milani, di papa Francesco e di altre grandi personalità umaniste: è indispensabile, a mio parere, cambiare la destinazione di una parte significativa della spesa pubblica... per dare risposte concrete ai grandi e drammatici problemi che abbiamo nel nostro Paese (risposte concrete anche per dare lavoro agli italiani e agli immigrati e per dare una vita dignitosa a chi vive nella sofferenza sociale).
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Da: Giuliano Ciampolini <giulianociamp@gmail.com>
Date: 23 febbraio 2018 17:59
Oggetto: Raniero La Valle vota LIBERI E UGUALI (e invita a vedere la differenza tra arco costituzionale e destra)
Raniero La valle
23 febbraio 2018
Dichiarazione di voto

Più persone, forse per aver qualche lume, mi hanno chiesto come avrei votato il 4 marzo. Finora però non mi sono sentito di dare alcuna risposta, dato lo scarto tra ciò che in complesso ci viene proposto e ciò che mi sembrerebbe invece davvero necessario, e di cui varie volte ho parlato. Ora credo però di dover dare una risposta, avendo contratto l’abitudine in Parlamento (che in ogni caso continuo a scrivere con la maiuscola) di fare sempre la mia dichiarazione di voto.

La prima urgenza, contro ogni tentazione di astensionismo o di voto nullo, è che tutti vadano inderogabilmente a votare, per salvare lo strumento della democrazia e tenere aperto il futuro. Quanto al merito, è diventato molto chiaro, nel finale della battaglia elettorale, che siamo tornati a un sistema bipolare, che però non si presenta come uno schieramento diviso in due campi contrapposti (una destra e una sinistra), bensì come un’orbita ellittica disposta attorno a due poli, uno più vicino l’altro più lontano per chi guarda dalla terra.

Attorno a un polo c’è la destra, che il sistema mediatico ha enormemente gonfiato in questa campagna elettorale, fino a darla come vincente o come quella comunque destinata “a dare le carte”, servendo così ciecamente allo scopo di conservare ad ogni costo l’assetto di potere economico-politico esistente. Questa destra ha sempre nuovi belletti, ma ha indossato panni più ruvidi; essa comprende ormai anche il neofascismo sdoganato e comunque mascherato, e promettendo di togliere 50 o 60 miliardi di tasse ai ricchi, dichiara apertamente guerra a quattro milioni di poveri.

Attorno all’altro polo c’è il resto del mondo”, che non si può chiamaresinistra” come non fu un’unione di sinistra quella che combatté i fascismi invadenti l’Europa; essa vincendoli produsse però la più grande rivoluzione della modernità, con le Costituzioni postbelliche, la Carta dell’ONU, il ripudio della guerra, lo sblocco delle sovranità, le tavole della dignità e dei diritti dell’uomo e la scelta dell’eguaglianza. È quello che nella prima età repubblicana fu chiamato l’arco costituzionale, a cui si deve quanto di migliore è stato fatto fin qui. Ora si tratta di decidere come collocarsi tra i due poli.

La mia dichiarazione di voto è naturalmente per il campo contrapposto alla destra, il resto del mondo”, l’arco che va dai 5 stelle, al PD, ai Liberi ed Eguali, a Potere al popolo, con rispetto e senza gettare la croce addosso a nessuno. Ma in questo campo occorre scegliere il polo, un punto di attrazione, il “fuoco” da avvistare come segnale di direzione, come l’intuito di un cammino; perché il voto non sia solo uno sterile no, no, ma racchiudendo una speranza, sia anche un sì.

In base a ciò, senza che questo voglia essere un’ingerenza nelle scelte di nessuno, dico che voterò per Liberi ed Eguali, perché lo vedo come un soggetto politico venuto sulla scena nascendo da un grande atto di coraggio, quello di aver messo in mora un’errata concezione del potere che con Renzi teneva sotto sequestro il Partito Democratico e l’intero sistema politico italiano, e perché almeno sulla questione dell’accoglienza dei migranti e della cura dei poveri e degli scartati dà a vedere intendimenti che più si avvicinano a quanto più mi sembra vitale per noi. Poi, come è chiaro, tutto dovrà giocarsi dopo il 4 marzo, in una politica a cui sia tornato il pensiero.
 



Martedì 06 Marzo,2018 Ore: 16:28