QUANDO LA MENZOGNA SI TRAVESTE DA VERITÀ  

La fabbrica della verità mediatica tra menzogna e verosimiglianza


di Daniela Zini

La Vérité c’est comme la lumière, aveugle. Le Mensonge, au contraire, est un beau crépuscule qui met chaque objet en valeur.”
Albert Camus
Le droit de savoir des citoyens est à la source de la légitimité des journalistes: la responsabilité qui leur incombe est de créer les conditions de cette autonomie politique des individus sans laquelle le collectif démocratique n’est qu’une imposture ou une mascarade.”
Edwy Plenel
Joseph Goebbels, l’uomo della propaganda nazista, è stato il primo politico a comprendere la potenza dell’informazione e della propaganda e a utilizzarla per la costruzione del Terzo Reich.
Sosteneva:
La propaganda è un’arte, non importa se questa racconti la Verità.”
e suggeriva:
Ripetete una Menzogna cento, mille, un milione di volte e diverrà una Verità.”
Controllare la stampa, gestire l’opinione pubblica, modificare il pensiero della società attraverso i mezzi di comunicazione… ecco come si costruisce una Menzogna, che, dopo una brevissima gestazione, inizia a vivere di vita propria e diviene Verità.
di
Daniela Zini
On a dit beaucoup trop de mal de la télévision, alors qu’on aurait dû lui en faire, en fusillant par exemple l’ensemble de ses journalistes et de ses animateurs. Ça pour commencer.”
Michel-Georges Micberth
La politica non è lo spazio né della Verità, né della Menzogna. Non deve accogliere un Assoluto da conservare a ogni costo, né un Vuoto radicale di significato, nel quale tutto è possibile; né un Bene né un Male. Perché, sovente, l’uno si riversa nell’altro.
Una illustre tradizione che, in età moderna, nasce in parte da Niccolò Machiavelli e dalla Ragione di Stato, unisce la politica al Male e teorizza, così, la legalità per il potente di mentire; il potere politico è segreto, le sue vie e le sue ragioni sono occultate al popolo, al quale il vero fine dell’azione politica – la potenza – non deve essere rivelato, al contrario, si deve mascherarlo, dissimularlo, rappresentarlo falsamente, come se fosse orientato verso il Bene.
Il potere è opaco e tale deve restare; non può essere né indagato né criticato, perché supera la comprensione del popolo, dei Cittadini.
La modernità politica si è affermata attraverso la lotta illuminista contro i misteriosi imperi, contro la combinazione di segreto, dissimulazione, menzogna, cui ha opposto la luce della ragione pubblica, capace di indagare e di illuminare queste tenebre. E ciò si è verificato in nome della Libertà, che è anche la Libertà dei Cittadini di non essere ingannati dal potere e di vivere in uno spazio politico trasparente, pubblico e condiviso. Ciò non significa che la Menzogna non abiti la politica moderna. E non solo perché, sovente, i politici mentono, ma per la ragione più radicale che anche la politica moderna si è creduta portatrice di Verità – di una Verità di liberazione contro l’antica oppressione – e che, in nome delle sue certezze assolute, si è sentita legittimata a ogni comportamento – la Menzogna, e anche molto di più – per difenderle e affermarle: la crudeltà dei totalitarismi del ventesimo secolo ne è la testimonianza. E anche senza entrare negli inferni totalitari – nei quali Verità e Menzogna si riversano continuamente l’una nell’altra – la Menzogna ha contaminato anche la Democrazia; la politica moderna ha un nucleo di segreto – la difesa dello Stato, la sua potenza – cui, nonostante sia in contraddizione con la Democrazia, non sa rinunciare, anche al costo della Menzogna di Stato, della falsa rappresentazione del reale.
Si è visto nel contesto imperiale degli Stati Uniti – che hanno mentito per giustificare le loro guerre dal Vietnam all’Iraq – e anche nel più modesto spazio italiano, francese e spagnolo, nel quale la politica degli omissis rispondeva alla stessa logica di salvaguardia, attraverso la Menzogna, del presunto bene superiore dello Stato.
La tragedia della politica è proprio qui: nella dialettica tra il segreto del potere e la Libertà dei Cittadini.
L’epoca contemporanea mostra che la Menzogna sposa la politica anche nella fabbricazione mediatrice di un mondo di favola e nel prodigarlo a platee di Cittadini ridotti a spettatori, che non possono esercitare il diritto di criticare, porre domande, avere risposte; anche l’illusionismo, che trasforma il discorso pubblico in una fiction, è Menzogna. Ma, oggi, la cronaca ci rivela un nuovo rapporto tra politica e Menzogna: quello delle Menzogne private, a proposito di comportamenti personali reprensibili, che assumono una importanza politica, proprio perché la politica è stata identificata da un uomo, un corpo, un evento personale. Questa privatizzazione della Menzogna, con effetti pubblici, unisce l’assurdo al tragico, ma viola, egualmente, l’unica Verità cui la politica democratica possa aspirare: quella che nasce in una comunità politica del libero confronto di Cittadini liberi da inganni e da manipolazioni.
Daniela Zini
Copyright © 26 settembre 2013 ADZ
Chi può dire se, quando le strade si incontreranno, questo Amore sarà nel tuo cuore?



Venerdì 27 Settembre,2013 Ore: 07:10