LIBERTA’ RELIGIOSA : VIA PER LA PACE O … “CASUS BELLI”?

di Luigi De Salvia, Religions for Peace / Italia

 Pur rispettando le inquietudini e le tensioni che investono gli esponenti degli opposti schieramenti che si affrontano in questo delicato ballottaggio che eleggerà il sindaco  della città di Milano per i prossimi cinque anni, è lecito e forse doveroso interrogarsi fin a qual punto sia legittimo e responsabile porre al centro dello scontro il progetto di costruzione di una grande moschea nella città.

E’ compito di una sola parte politica garantire l’attuazione di un diritto sancito dalla nostra costituzione, quale la libertà religiosa ?

E questo fino a far parte di un programma elettorale ? O non è forse competenza delle istituzioni a ciò deputate, a prescindere dai singoli partiti e schieramenti ?

E i timori e le resistenze a dare spazio a comunità religiose, viste con sospetto a causa degli stereotipi ereditati da secoli di scontri e rafforzati da azioni terroristiche che hanno abusato del nome dell’islam, come possono essere superate ?

Con l’irrisione,  il disprezzo e l’ostilità, spesso particolarmente aspra, oppure con l’estensione di “buone pratiche” di conoscenza reciproca autentica e con la promozione  di rapporti di buon vicinato, di rispetto reciproco e di amicizia tra le comunità religiose ?

E, d’altra parte, avallare superficialmente questi timori non rischia di esasperarli,  creando una sorta di invisibili “Muri di Berlino”, che, lungi dall’offrire sicurezza, destabilizzano nel profondo la vita cittadina ? 

Probabilmente le sfide del pluralismo, della democrazia e dei diritti umani, che gli avvenimenti del Mediterraneo ci pongono con urgenza, potranno essere affrontate con esiti favorevoli, se anche nelle situazioni locali e tanto più nelle grandi città-simbolo le scelte di tutti i giorni sapranno costruire sicurezza condivisa e solidale.

In particolare, è necessario  che i nostri simboli religiosi non siano vissuti come “segni”  per vincere e prevalere sull’altro, come se non conoscessimo le tragiche spirali delle guerre di religione che hanno scosso per lunghi secoli lo spazio “stretto” del Mediterraneo. 

Occorre, piuttosto, che le sinagoghe, le cattedrali, le moschee , i templi, i santuari e tutti gli altri luoghi di preghiera e di spiritualità siano sorgenti vive di sapienza che ci trattengano dall’eliminarci a vicenda e ci guidino ad accoglierci reciprocamente,

 Del resto, anche il Poeta che ha “inventato” la nostra bella lingua  ci ricorderebbe : “ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza ”, ovvero per procedere lungo un percorso più squisitamente umano.   

Sullo stesso argomento vedi anche l'articolo:LE RELIGIONI NEL MEDITERRANEO: PROBLEMA O RISORSA PER LA COSTRUZIONE DELLA PACE?



Martedì 24 Maggio,2011 Ore: 12:00