Senza speranza, per una nuova speranza

Il papa elogia il governo dell’immorale Berlusconi


di Paolo Farinella

Genova 18 dicembre 2010. – Ricevendo il nuovo ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede [che sia sede non c’è dubbio, che sia santa è discutibile, ndr], il papa ha perso una grande occasione per tacere. Invece si lascia andare a sproloqui e intemperanze che alimentano ancora di più l’emorragia di quanti abbandonano la Chiesa o si disaffezionano sempre più dalla gerarchia cattolica perduta e senza fede e alimenta la folla di quanti non firmano più per l8xmille. Il papa quando dovrebbe parlare, tace; quando dovrebbe tacere, parla oltre misura.
In questo frangente, comunque, ha parlato non da papa, ma da capo di Stato che riceve un diplomatico accreditato e quindi anche lui si è travestito da diplomatico. In questa veste non gli dobbiamo obbedienza, semmai ci possiamo rammaricare che il papa gioca al travestimento e parla come gli conviene. Noi non ci stiamo. Gesù non lo ha nominato capo di Stato né gli ha dato mandato di ricevere gli ambasciatori con la stola apostolica: è un abuso e un sopruso. Quando se ne accorgerà sarà troppo tardi.
                La strategia vaticana ora è aperta e al completo: apre la pista il miscredente Bertone, segretario di Stato fantoccio (anche per gli Usa), prosegue Bagnasco, uomo debole e pronto per ubbidienza ad ogni indecenza, conclude il papa che non sapendo come fare, si riduce ad elogiare il governo Berlusconi perché  ha difeso il Crocifisso nei luoghi pubblici e perciò: «si è mosso in conformità a una corretta visione della laicità».
Ecco il punto. La laicità deve essere «corretta» come una qualsiasi tazza di caffè, con grappa o acqua santa, non importa. O la laicità è clericale o non è e chi meglio di un governo debosciato, agli ordini di un presidente immondo e immorale può garantire? Un cattolico si sarebbe ribellato, un corrotto senza etica e senza senso dello Stato, si diverte a fare finta di inginocchiarsi sapendo che mentre lui piega le ginocchia e s’inchina al «baciamo le mani, voscienza!», sa che è il papa e i suoi cardinalozzi ad essere al suo guinzaglio.
                Povera gerarchia non più cattolica e scismatica, povero papa, ridotto a fare il magliaro rappresentante di una casta geriatrica che ogni giorno rinnega il Cristo, scappando dalla mensa del Cenacolo per assidersi alla tavola imbandita dei corrotti, pagani e senza Dio che rinnegano non solo la morale, ma anche il diritto, la decenza e l’onestà dei giusti. I fedeli che ogni giorno frequentano le chiese sono disorientati da questo sposalizio incestuoso con cui la gerarchia cattolica ha venduto la sua morale, il Vangelo, i suoi Sacramenti e Dio stesso per meno di trenta denari.
Giuda almeno aveva l’illusione della liberazione del suo popolo dall’oppressione dell’invasore, papi e cardinali e vescovi, invece, hanno solo come loro orizzonte un crocifisso di plastica arredo di pareti e gli affari che si misurano a suon di leggi «ad Vaticanum» e di euro sonante.
                Il papa e i suoi dipendenti hanno scelto mammona e il suo accolito Berlusconi con il suo governo indecente e immorale, noi li ripudiamo dal nostro cuore e scegliamo il vangelo e la fede nuda fondata sulla roccia della Parola. Noi soccomberemo per la vita, ma loro vivranno da morti per la morte, come ha profetizzato Sant’Ilario di Poitier (sec. IV):
«Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga … ci accarezza il ventre … ci arricchisce per darci la morte … ci spinge verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo … ci uccide l’anima con il denaro … confessa Cristo per rinnegarlo … costruisce chiese per distruggere la fede» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo, 5 [PL10,478-504]).
                Il papa dovrebbe venire in mezzo a noi e non dovrebbe sapere altro che «Gesù Cristo, e questi crocifisso» (1Cor 2,2), invece di perdere tempo con gli ambasciatori di un governo il capo e padrone frequenta minorenni, prostitute, compra e vende coscienze, bestemmia pubblicamente e se ne vanta, fonda la sua vita e ogni sua azione sulla menzogna e sul ricatto, è spergiuro, tutte le sue leggi sono contro la dignità della persona, opera solo per il suo interesse individuale, è ladro recidivo, è stupratore di democrazia, corrompe tutti e tutto, si circonda di uomini ed donne lubrìci che vivono della sua corruzione, diffonde uno stile di vita vuoto, appariscente e offensivo della dignità di chi lavora e campa con meno di uno stipendio, fa gli interessi dei ricchi e impoverisce un intero paese, ecc. Costui è colui che il papa inneggia e i cardinali apprezzano. A loro vergogna, a loro ludibrio, a loro condanna.
 



Giovedì 23 Dicembre,2010 Ore: 07:56