Porta Pia
Celebrazione del 140° anniversario
Chiesa e Stato due poteri che si puntellano a vicenda
di Michele Zarrella
Nei libri di storia si legge che la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 è coincisa con la fine temporale dei Papi, che lo StatoPontificio si opponeva a tale conquista e difendeva il proprio potere terreno .
Nella celebrazione di quest’anno, per la prima volta, è stato invitato alla commemorazione dell’evento anche un rappresentante del Vaticano: il segretario di Stato Tarcisio Bertone. Qual è il senso di tale invito che stravolge il significato storico dell’evento, contraddice la nostra carta costituzionale e il pensiero di Camillo Benso di Cavour che già allora diceva: «Libera Chiesa in Libero Stato»? C’è qualche somiglianza con i comportamenti del regime fascista nei riguardi della Chiesa che portarono al Concordato del 1929? O di quelli del governo Craxi che lo rinnovò nel 1988, concedendo alla Chiesa cattolica finanziamenti, e privilegi tipici di una chiesa ufficiale e non di una religione? Non confondiamo il rispetto per la fede cattolica con il significato della breccia di Porta Pia e la conquista di Roma capitale che determinò la sconfitta dello Stato Pontificio in quella guerra. Una Chiesa che partecipa a certe celebrazioni pur conoscendone il significato storico è una Chiesa che accetta concordati, ma perde l'autorevolezza della sua parola. Sarà una Chiesa economicamente potente e godrà di privilegi ma così facendo non rispetta più la sua missione e perde vocazioni. E una politica che ammicca a una Chiesa potente è una politica che bada ai problemi della gente, dei precari, dei lavoratori? Teniamo alta l’attenzione per valutare i nostri politici (e non solo) dai fatti e non dalle parole. Gesualdo, 21 settembre 2010 Marted́ 21 Settembre,2010 Ore: 15:05 |