ALTERNATIVE 2010

di Raniero La Valle

Articolo della rubrica “Resistenza e pace” in uscita sul prossimo numero del quindicinale di Assisi, Rocca (rocca@cittadella.org )
 
Il 2009 che tramonta è stato ambiguo, ma non finisce con una prognosi infausta, apre a delle alternative.
Esso è stato ambiguo nella Chiesa, perché c’è stato un momento, al rientro dei vescovi lefebvriani nella comunità cattolica, in cui si è temuto che si potesse perdere, con il Concilio, la Chiesa, quale era stata “aggiornata” per entrare nel terzo millennio. Ma la Chiesa ha risposto, il Concilio ha resistito, e il Papa ha confermato il Concilio.
L’alternativa è ora quella di una vigorosa ripresa degli insegnamenti e delle riforme del Vaticano II, per quel “balzo innanzi” che la Chiesa di Giovanni XXIII e di Paolo VI aveva sognato, oppure che prevalga la linea di una rivincita del Papa sul Concilio, come quella richiesta dal direttore di “Divinitas” mons. Gherardini con l’appoggio di altri prelati e vescovi, che hanno rivolto una supplica a Benedetto XVI per una definitiva revoca dell’autorità dottrinale del Vaticano II: “Basta una sua parola, Beatissimo Padre, perché tutto… ritorni nell’alveo della pacifica e luminosa e gioiosa professione dell’unica Fede nell’unica Chiesa” (v. Rocca, n. 22, pag. 55).
Il 2009 è stato ambiguo nel mondo, perché la Grande Potenza che più di ogni altra nell’ultimo ventennio aveva rappresentato una turbativa e un pericolo per l’ordine mondiale, gli Stati Uniti, ha operato una spettacolare conversione, pronunciandosi per la pace, per il disarmo nucleare, per l’ONU, per i diritti umani, per la difesa del clima, per le energie alternative, per la legalità internazionale, per il pluralismo e il dialogo tra le culture e tra le fedi. Questa linea però non è riuscita a decollare. Con l’Afghanistan, con Israele, con l’Iran Obama ha dovuto scontare una tragica impotenza; e in patria è braccato in modo maccartista come comunista, perché vuol dare l’assistenza medica anche agli americani poveri; e l’anno è finito con l’ultimo dei Kennedy, Patrick, figlio di Ted, a cui il suo vescovo, l’ordinario cattolico di Rhode Island, ha tolto la comunione perché nella riforma sanitaria, che egli come deputato democratico sostiene, è previsto che sia pagato anche l’aborto, mentre l’aborto ognuno dovrebbe pagarselo da sé.
Qui l’alternativa è quella di un successo di Obama sia nei confronti degli altri leaders mondiali, sia nei confronti della sua opinione pubblica interna e del Congresso, oppure della rivincita dell’idea che gli Stati Uniti o sono la destra politica militare e religiosa del mondo, o non sono.
Il 2009 è stato ambiguo in Italia, perché mentre i fuorilegge sono al governo (fuori della Legge esistente, non di quella che essi si stanno facendo per sé), la legalità ha retto, la Costituzione ha resistito, la Corte Costituzionale non si è arresa, e la magistratura continua a esercitare, finché le è permesso, il controllo di legittimità. Le istituzioni dunque tengono. Non però la realtà economica. Col tenore di vita, i consumi, la precarietà e la disoccupazione la gente sta peggio, ma la rigida “linea Pella” (la cui sconfitta nei primi anni della Repubblica portò l’Italia al livello economico delle maggiori potenze industriali) tornata ora in auge con Tremonti, ha evitato almeno lo sfascio della finanza pubblica.
Più univoca è invece la direzione spirituale e culturale nella quale il Paese viene condotto dalle ideologie dell’attuale classe dirigente. Si vuole fare interiorizzare l’idea che l’Altro è un pericolo, è l’ostacolo al tuo desiderio, è quello che siede sulla tua panchina; l’altro è il problema da risolvere; meglio ancora che non ci sia. Tu ti devi arrangiare da te: se ti licenziano “inventati” un lavoro, se sei insicuro, fai le ronde, se abiti in una strada, in un condominio, monta in vedetta, fatti delatore, dagli all’untore. Ottocento sono le ordinanze che i sindaci italiani hanno emesso in questi mesi contro stranieri, immigrati, mendicanti, drogati e altri appartenenti alla “feccia e schiuma dell’umanità”, per usare una parola che non è di un leghista, ma di Nietzsche, per dire come questa cultura venga da lontano.
In tal modo si crea un clima, un nemico, poi avvenga quel che può; come in guerra, basta che uno vesta la divisa dell’avversario per essere ucciso. Nella New Orleans del 1891 i siciliani immigrati erano tutti riconoscibili per il colore, i costumi, la lingua, l’accusa di mafia. Undici furono linciati.
Qui l’alternativa è che o rientriamo in noi stessi, torniamo alla nostra antica pietà, ci facciamo di nuovo patria di umanesimo, di rinascimento, di civiltà senza frontiere, oppure diventiamo tutti clandestini, tutti estranei gli uni agli altri, esuli dal nuovo secolo delle genti, fuorusciti dal diritto. Questa alternativa non si decide al Consiglio dei ministri, né in Parlamento, né a Ballarò, ma nel Paese, nel nostro cuore.
Raniero La Valle
 


Mercoledì 02 Dicembre,2009 Ore: 22:10