Editoriale
Opponiamoci al male, promuoviamo il bene!

di Giovanni Sarubbi

La favola del Natale anche quest’anno è arrivata nelle nostre case tutta impacchettata in confezioni regalo, panettoni e dolci tipici natalizi, recite dei bambini a scuola, letterine a Babbo Natale, presepi e quant’altro da decenni e decenni caratterizzata questo periodo. Non mancano le maratone televisive di beneficenza e le strumentalizzazioni politiche del presepe in funzione anti-islamica.
Questo è però anche il 16° Natale di guerra ma questo dato è scomparso dalle TV. Per una decina di giorni, fino al 6 gennaio, saremo inondati di sdolcinatezze di vario tipo, di tonnellate di “buoni sentimenti”, di appelli al “vogliamoci bene” e soprattutto a donare per far fronte ad una sanità che fa acqua da tutte le parti. Aria fritta che non modificherà in nulla una realtà fatta di sfruttamento selvaggio dei lavoratori, di miseria diffusa e che non fermerà nessuna delle molte guerre attualmente in corso nel mondo con il loro corredo di morti, distruzioni e profughi.
A riportare tutti alla crudeltà del periodo che stiamo vivendo ci ha pensato in questi giorni il sindaco Leghista di Como che, da perfetto difensore delle “radici cristiane dell’Europa” e della “cattolicità” dell’Italia, ha emesso una ordinanza anti-clochard, contro i poveri, contro chi li aiuta e fa loro l’elemosina. Una ordinanza favorita, occorre ricordarlo, dal decreto Minniti-Orlando (che si definiscono di centro-sinistra) di qualche mese fa che ha praticamente criminalizzato la solidarietà.
La “cattolicità” e la “cristianità” in salsa leghista se ne frega dei poveri, li emargina, non li vuole fra i piedi. Chi in questi giorni sbaferà a tavola non vuole essere disturbato dalla visione dei poveri. Vuole mangiare alla loro faccia senza neppure doverli vedere. Il loro “dio” è un “dio” per soli ricchi, i poveri si arrangino.
E si continuerà a parlare del “bambino” inviato da “dio” stesso a riscattare l’umanità dai suoi peccati, nel mentre questo stesso cattolicissimo paese nega da una decina d’anni ai bambini nati da genitori senza permesso di soggiorno la possibilità di essere registrati all'anagrafe. E proprio in queste ore è stata affossata definitivamente il cosiddetto “jus-soli” che avrebbe dato la possibilità ai bambini che in Italia vivono e studiano da decenni di avere la cittadinanza. Si nega ai bambini un loro fondamentale diritto umano, sancito dalle convenzioni dell’ONU, quello di essere riconosciuti e di avere una identità. E c’è chi in Vaticano, il cardinale Parolin, invece di gridare allo scandalo e chiamare i cattolici di questo paese ad approvare immediatamente la legge parla di “legge controversa che ha suscitato risposte diverse da parte di tanti settori dell’opinione pubblica e della gente”[1]. Non una parola di condanna di quanti nella stessa chiesa cattolica fomentano l’odio contro i migranti. Non una parola contro i fascio-leghisti e i nazifascisti che hanno aizzato quella che Parolin chiama “opinione pubblica”. Non una parola contro le TV che ogni giorno in vario modo e a tutte le ore inneggiano allo “jus sanguinis”, alla dottrina fascista della razza ancora profondamente radicato nei comportamenti di tanti troppi cattolici della domenica e delle feste comandate, adoratori di presepi, santi e madonne, simoniaci e blasfemi che si voltano dall’altra parte di fronte all’ingiustizia e allo sfruttamento.
Come si fa allora a dare gli auguri e a far finta che tutto questo non esista?
Che auguri bisognerebbe fare al sindaco Leghista di Como e a tutti quelli che come lui soffiano sul fuoco dell’odio razziale o che vanno in giro ad assaltare campi Rom, strutture di accoglienza, preti che accolgono e aiutano poveri e migranti, come a Pistoia, o che aggrediscono donne musulmane ree di vestire come le suore cattoliche?
Che auguri bisogna fare ai bulli fascisti che accoltellano ragazzini, come è successo a Napoli in questi giorni, per il solo gusto di vedere il suo sangue?
Che auguri bisogna fare a quanti in questi anni hanno violato lo spirito e la lettera della nostra Costituzione portando il nostro paese in guerra in giro per il mondo al seguito degli USA, in Afghanistan, in Iraq, i Siria, in medio oriente, nei Balcani…?
Che auguri bisogna fare al governo e ai suoi ministri che sono andati in giro per il mondo a vendere le armi che le nostre industrie da guerra producono a tutto spiano e che hanno portato la spesa militare italiana a 70milioni di euro al giorno e vogliono ulteriormente incrementarla?
Che auguri bisogna fare a tutti i multimiliardari che concentrano nelle loro mani quasi tutte le ricchezze disponibili e se ne fregano di tutto il resto del mondo e che stanno dietro a tutte le guerre per la loro sete insaziabile di profitti?
Che auguri fare al sig. Trump e a tutti i nazifascisti che imperversano negli USA, in Italia, in Austria, in Germania, in Francia, nei paesi dell’Est?
Che auguri fare a chi ha schierato in Polonia sui confini qualche mese fa, un milione di persone a “pregare” armati di “Rosari” contro l’immigrazione e contro l’islam in particolare?
Che auguri bisogna fare a chi inquina la Terra e che inneggia persino alla morte dei bambini pur di continuare a fare i propri sporchi affari?
Che auguri fare ai sionisti che impediscono che ebrei e palestinesi possano incontrarsi e convivere pacificamente come succede per esempio a Nevè Shalom Wāħat as-Salām?
Che auguri fare a chi si riempirà la bocca con la parola “dio” ma poi non fa tutto ciò che è in suo potere per impedire che il mondo vada a rotoli e che l’umanità si autodistrugga?
Aiutatemi per piacere, formulate voi gli auguri!
Io auguro che ognuno di voi scenda in piazza a protestare contro tutto il male che ci sta sommergendo! Ribellarsi è giusto ed è ora il momento.
Diceva qualcuno, mi pare Di Vittorio, che la civiltà di un popolo si misura dai comportamenti che esso ha nei confronti degli anziani e dei bambini. E rispetto a tali parametri noi siamo un popolo incivile.
Ed è incivile e sanguinario il cosiddetto “mondo occidentale” che con il suo imperialismo e con le sue armi nega tutti i giorni i valori fondamentali del vangelo di Gesù di Nazareth di cui in questi giorni a parole si dice di voler ricordare la nascita.
Noi non abbiamo bisogno di favole per favorire le industrie di panettoni o di regali. Abbiamo bisogno invece di togliere qualsiasi alibi a chi usa la parola “dio” su cui ha costruito un sistema sociale ed organizzazioni finalizzate all'oppressione dell’umanità.
Abbiamo bisogno di riscoprire il senso di quello che lo stesso Gesù affermava quando si definiva “figlio dell’uomo”, non “figlio di dio”. “Figlio dell’uomo”, nostro fratello.
Dobbiamo liberare l’umanità dall’oppressione di pochi ingordi che stanno distruggendo la nostra casa comune, la Terra, in modo irrimediabile.
Abbiamo bisogno di riscoprire la nostra umanità.
L’Umanità è amore. L’Umanità ci guarda e ci giudicherà. Saremo giudicati per ciò che faremo alla umanità di cui facciamo parte. Dobbiamo prenderci cura di tutta l’umanità.
Opponiamoci decisamente e senza tentennamenti al male, promuoviamo il bene.
Giovanni Sarubbi
NOTE
1Intervista al Cardinale Parolin, quotidiano Il Messaggero del 23/12/2017 pag. 13 dal titolo “Ius soli, bene lo stop, il Paese è già lacerato”.



Domenica 24 Dicembre,2017 Ore: 08:37