Editoriale
Lettera a Papa Francesco: non incontri Trump!

di Giovanni Sarubbi

Caro Papa Francesco,
incontrerà a giorni Donald Trump, presidente degli USA. Lo incontrerà dopo che proprio oggi egli ha firmato con l’Arabia Saudita contratti per la vendita di Armi per 110 miliardi di dollari. Una massa enorme di risose tolte alla vita a favore della morte.
Trump nei suoi primi atti ha firmato decreti contro i migranti, sopratutto quelli di religione musulmana, e contro l’ambiente. Ma Trump è anche quello che ha sparato una superbomba, la chiamano la madre di tutte le bombe, e lanciato un centinaio di missili contro la Siria, al solo scopo di mostrare i suoi muscoli e far continuare la guerra. E Trump è il presidente che minaccia una guerra nucleare contro la Corea del nord.
Il Corriere della Sera di oggi titola “Donald Trump da Papa Francesco Venti minuti per una riconciliazione”, descrivendo poi l’agenda dell’incontro  che consegnerebbe “al mondo l’immagine di una parziale riconciliazione. Nel segno della misericordia e soprattutto della realpolitik, cercheranno una ricucitura dopo un anno di gelo”.
Quest’incontro io lo vedo come un pericoloso cedimento verso una politica imperiale statunitense e a quei cattolici USA che hanno votato Trump insieme alla grande maggioranza delle chiese protestanti. È un cedere alle pressioni dell’episcopato nord americano da sempre legato al capitalismo imperialistico di quel paese.
L’incontro con Trump ci delude profondamente ma al tempo stesso non ci stupisce.
Il ruolo di Papa è di per se incompatibile con la parresia evangelica e quando un Papa, come ha fatto lei in questi anni, mostra di voler aderire in qualche modo a quella parresia, c’è immediatamente il contrappeso dei poteri economici e politici che governano la “Città del Vaticano” a imporre una via diversa. La chiamano “realpolitik” che in sostanza significa adesione ai poteri economici e politici che dominano il mondo. Quella che voi chiamate mammona.
Forse mi sbaglio, me lo auguro. Ma i sorrisi e le strette di mano prevarranno su tutto quello che Lei potrà dire a Trump. Nel mondo delle immagini sono queste a prevalere nella coscienza collettiva ed i suoi gesti e questo incontro costituiscono un momento diseducativo per centinaia di milioni di persone. Questo incontro insegna alle persone che non ci si deve opporre alle forze dela guerra e della violenza con cui non può esserci conciliazione.
Ritorna la subordinazione alle politiche imperiali. Le sue parole contro la guerra e la vendita delle armi, che hanno dato speranza a milioni di persone, verranno spazzate via dalla “realpolitik”.
Ho la speranza che Lei possa fare un gesto forte che rompi lo schema e ci restituisca una immagine diversa da quella della “riconciliazione” con il campione delle industrie di armamenti, della guerra e della distruzione della madre terra. Ma dico sinceramente che razionalmente non me lo aspetto e penso che tutto andrà come previsto. Spero vivamente di sbagliarmi.
La guerra continuerà anche per questa scelta di incontrare un uomo che ne rappresenta l’essenza.
Cordiali Saluti

Giovanni Sarubbi




Domenica 21 Maggio,2017 Ore: 09:17