Editoriale
Scarpe rotte eppur bisogna andar!

di Giovanni Sarubbi

Cosa c'è dietro l'angolo? Dove andrà a sbattere il nostro paese, l'Europa o l'intera umanità nell'immediato futuro o in un tempo medio lungo, che so nell'arco dei prossimi 10-15 anni?

Credo di non essere il solo a porsi queste domande e di non essere solo neppure sulla impossibilità di dare ad esse una qualche risposta compiuta. Domande che sono invece purtroppo all'ordine del giorno della attuale fase politica e sociale del nostro paese, dell'Europa o dell'intera umanità.

Stiamo vivendo tutti una fase molto convulsa della nostra storia personale e collettiva. Prima di iniziare a scrivere queste note ho visto in TV le notizie e le dichiarazioni sulle manifestazioni politiche che si sono tenute ieri a Roma o a Brescia. Ho visto le immagini sulla elezione del nuovo segretario pro-tempore del PD, in attesa di quello meno pro-tempore che sarà eletto al prossimo congresso nazionale che si farà ad ottobre. Ho visto le immagini dei giovani che stanno dando vita al movimento denominato “occupy PD”, che contestano ciò che ha fatto il gruppo dirigente del PD con la formazione del governo Letta con PD-PDL. Ho visto le immagini e ho sentito i discorsi della manifestazione di Brescia del PDL, dove è andata in scena, per l'ennesima volta da vent'anni a questa parte, una iniziativa politica apertamente eversiva dell'ordine democratico. Solo così si può definire, infatti, una manifestazione che ha avuto lo scopo dichiarato di attaccare e delegittimare i giudici che hanno condannato il capo del PDL per reati fiscali gravissimi e non certo per le sue idee politiche.

Sempre a Roma è andata in scena anche un'altra manifestazione, quella di SEL, che ha lanciato l'ennesima costituente dell'ennesima “cosa” (cioè dell'ennesimo partito) di cui è stata costellata la storia della sinistra negli ultimi 20 anni, da quando cioè il PCI è stato sciolto ed è iniziata una fase nuova della nostra storia repubblicana che è stata battezzata “Seconda Repubblica”. Questa volta si è usata la sigla “la cosa giusta” e questo è certamente un segno evidente che finora di cose giuste non ne sono state fatte per nulla.

Ora è indubbio che la politica non si ferma mai, come non si fermano la vita sociale e le contraddizioni che la animano. Ma è altrettanto indubbio che occorre avere un minimo senso di orientamento per capire cosa è giusto fare ed in quale direzione incamminarsi, quale opzione sostenere e quale scartare.

Ecco allora le domande che ho posto all'inizio della mia riflessione a cui è necessario cercare di dare una risposta che sia la più corretta possibile. Perchè più confusione c'è, più c'è bisogno di avere una analisi della realtà che metta in luce le contraddizioni principali della nostra realtà sociale, economica, politica, culturale ed anche religiosa e i possibili sviluppi che tali contraddizioni possono avere sul corso della nostra storia.

Sul piano economico c'è da capire in cosa evolverà la crisi che stiamo vivendo. Che fine farà l'economia del mondo occidentale che sta dominando la scena mondiale e sta facendo pagare la propria crisi a tutta l'umanità? La guerra infinita che stiamo vivendo e che è generata da questa immensa crisi economica del mondo occidentale come evolverà? Ci saranno fallimenti a catena di interi paesi del mondo occidentale? Che ruolo potrà avere in questa crisi economica il collasso sempre più evidente dell'ecosistema terrestre (ora le trombe d'aria cominciano a colpire anche la nostra Italia)? E quale sarà il ruolo della tecnologia? Quale ruolo avranno le forze produttive, cioè di coloro che producono effettivamente i beni ed i servizi che costituiscono l'ossatura della nostra società?

Sul piano politico c'è da capire come evolverà la situazione interna del nostro paese ma anche il rapporto tra il nostro paese e gli altri paesi dell'Europa o del resto del mondo. Questo governo incestuoso fra PD e PDL come si evolverà? Cosa succederà nel PD e nelle altre forze politiche che lo compongono? Quali sono effettivamente le forze economiche e gli interessi personali o di grandi gruppi economici che lo hanno determinato? Manifestazioni eversive come quelle di ieri a Brescia, a cui ha partecipato il ministro dell'interno, sono il sintomo della volontà di imporre una dittatura vera e propria, con soppressione delle libertà democratiche, asservimento della magistratura al potere esecutivo, scioglimento di tutti i partiti e fine della libertà di stampa? E sul piano europeo, dove va l'Europa?

Ovviamente potrei continuare elencando altri temi che servano a capire dove stiamo andando e cosa possiamo fare singolarmente e come comunità per il bene della nostra società.

Ora una cosa è certa, senza avere un minimo di analisi sui temi che sommariamente prima accennavo, non si va da nessuna parte. Qualsiasi cosa si farà sarà destinata alla sconfitta e senza un programma di medio lungo termine le eventuali sconfitte intermedie non potranno essere trasformate in successive vittorie.

Senza una idea di società per la quale lavorare, senza una ipotesi di evoluzione delle attuali contraddizioni sociali, credo sia del tutto inutile affannarsi a costruire “cose” che non saranno giuste solo per il fatto che gli abbiamo dato questo nome. Questo se non vogliamo perderci dietro alla rissa continua, alle scaramucce create ad arte per farci perdere tempo, per deviare la nostra attenzione dalle contraddizioni vere della nostra società. Chi provoca le risse ha un piano a medio lungo termine da seguire, chi cade nelle risse è privo di questo piano ed è destinato alla sconfitta.

Nella società italiana, ma lo stesso dicasi per quella europea e mondiale, ci sono degli attori politici ben precisi, delle forze economiche e politiche che operano sul piano interno ed internazionale per difendere ed imporre i propri interessi. Da questi attori e da questi interessi non si può prescindere per capire la possibile evoluzione della nostra società. Fra questi protagonisti della politica bisogna saper distinguere gli attori e le comparse. Grillo è, per esempio e dal mio punto di vista, una comparsa che opera per conto terzi. Questi attori e questi interessi hanno dimostrato ampiamente di non essere vincolati ad alcun tipo di legalità se non a quella che deriva dall'uso della propria forza. Le regole democratiche, le istituzioni, tutto è stato piegato alla volontà di chi detiene il potere politico ed economico. La legalità è diventata la “loro legalità”.

La credibilità della sinistra, purtroppo, è oggi meno che zero. Io personalmente, ma credo sia una idea molto diffusa, non riuscirei più a costruire nulla con quanti fino all'altro ieri sono stati capaci di passare da un disastro all'altro senza soluzione di continuità. Con chi ha promosso operazioni politiche usa e getta e ha al suo attivo lo sfascio di numerosi partiti, io personalmente avrei grandi difficoltà a prendere anche solo un caffè in un bar di montagna.

Mentre da un lato abbiamo forze politiche e sociali apertamente eversive e che di fatto hanno scardinato la nostra Costituzione, dall'altro abbiamo avuto una sinistra senza un progetto strategico che sapesse rispondere colpo su colpo a tale eversione.

Eppure bisogna ripartire, "scarpe rotte eppur bisogna andar", diceva una vecchia canzone della Resistenza. Occorre ricominciare a ragionare seriamente senza l'assillo delle scaramucce quotidiane, per costruire una ipotesi condivisa su una società per la quale tutti insieme lavorare, liberandosi dalle tossine del berlusconismo.

Nei prossimi mesi ci saranno molti congressi. Utilizziamo questo tempo per rimettere insieme un progetto, una idea per la quale valga la pena impegnare la propria vita per dare un futuro al nostro paese, all'Europa, al mondo intero. Senza fughe in avanti, senza estremismi e velleitarismi, senza inseguire le illusioni del momento o i falsi obiettivi che ci verranno proposti da chi ha interesse a confondere le acque per impedire che possa ricostruirsi un blocco sociale capace di sconfiggere la destra eversiva ed i suoi padroni. Noi, nel nostro piccolo, ci saremo.




Domenica 12 Maggio,2013 Ore: 08:37