Editoriale
Che il voto sia "libero ed eguale" come prescrive la nostra Costituzione

di Giovanni Sarubbi

Art. 48.

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Questo è l'art. 48 della nostra Costituzione. E' semplice e chiaro. Stabilisce il principio del suffragio universale per uomini e donne. Sotto il regime sabaudo-fascista non era così. Le donne non votavano ed esisteva un unico partito, quello fascista, che deteneva tutto il potere economico, politico, militare e religioso con risultati drammatici per il nostro paese.

L'art. 48 stabilisce che il "il voto è personale ed eguale, libero e segreto" e che "il suo esercizio è dovere civico". Tutto ciò che tende a limitare il diritto di voto o a renderlo prigioniero di schemi maggioritari o a coartare la volontà dei cittadini al fine di costringerli a votare per qualcuno sotto la spinta di uno stato di necessità creato ad arte è incostituzionale.

Che ognuno voti allora pensando a questo art. 48. Che ognuno esprima convintamente e liberamente la propria scelta elettorale guardando ai contenuti e alla credibilità delle proposte in campo, mettendo da parte la paura. Solo così sarà possibile quella rivoluzione civile che è quanto mai necessaria al popolo italiano. Buon voto a tutti/e.

Giovanni Sarubbi




Domenica 24 Febbraio,2013 Ore: 08:43