Editoriale
Liberiamoci dalle ingiustizie, dalla violenza, dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo

di Giovanni Sarubbi

Pasqua 2011, dalla parte di chi soffre e si impegna contro le ingiustizie


 Carissime/i amiche e amici,
vi scrivo queste note avendo negli occhi le immagini di ciò che sta accadendo in Siria, dove è in corso un feroce massacro di quel popolo; o in Libia, dove imperversa una guerra altrettanto feroce; o a Roma,  dove è in atto la persecuzione sistematica del popolo rom per liberare la capitale dalla loro presenza in vista della prossima beatificazione di Karol Woytila; o a Caserta, dove gruppi di migranti vengono tenuti illegalmente prigionieri.
Difficile fare auguri di Buona Pasqua senza schierarsi, senza mettersi dalla parte dei deboli, degli afflitti, degli affamati, di coloro che si impegnano per la loro liberazione dalla schiavitù di un sistema sociale profondamente ingiusto e violento. Di un sistema sociale basato sugli armamenti, sempre più distruttivi, e sulla sistematica distruzione del pianeta Terra a causa del prevalere, nei rapporti economici, dell’idea del massimo profitto individuale ottenuto a tutti i costi e con spregio di qualsiasi valore umano.
Più che di auguri abbiamo bisogno di scambiarci il vicendevole impegno alla lotta contro tutte le violenze e le ingiustizie del nostro tempo.
Fra i collaboratori e amici del nostro giornale ci sono cristiani, musulmani, ebrei ma anche esponenti di altre religioni o senza alcuna religione. Tutti insieme abbiamo la responsabilità di ciò che sta accadendo nel mondo. Tutti insieme dobbiamo impegnarci per cambiare radicalmente lo stato di cose attuale. Tutti insieme dobbiamo essere segno di speranza per l’umanità.
I segnali positivi non mancano. In Italia, nonostante il clima di caccia alle streghe imposto da un governo illegale che ogni giorno calpesta la Nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo, sono molte le associazioni o i singoli che stanno aiutando il popolo rom o i migranti o che si impegnano contro la guerra.
Dobbiamo moltiplicare questi interventi, farli conoscere, emularli, promuoverne in proprio altri. Quello che occorre mettere in campo è un esercito di emulatori di buone pratiche e di diffusori di buone notizie, di messaggi di amore e di solidarietà, nella convinzione che la maggioranza del genere umano è contro le ingiustizie, la violenza e la distruzione della Terra.
Senza questo impegno non ha senso appartenere ad una qualsiasi religione o essere senza religione. In particolare non ha senso per i cristiani augurarsi Buona pasqua senza l’impegno dalla parte degli ultimi che caratterizzò tutta la vita di Gesù. Non ha senso scambiarsi gli auguri di Buona Pasqua senza un conseguente impegno per la giustizia sociale, contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Auguro a tutte/i di poter riempire la propria vita con questi sentimenti e questo impegno.
Giovanni Sarubbi


Sabato 23 Aprile,2011 Ore: 17:21