Editoriale
La marcia per la pace Perugia-Assisi

di Giovanni Sarubbi

Nonostante il tempo inclemente si è svolta oggi la Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Molte decine di migliaia di persone di tutte le età hanno percorso a piedi i 24 km che separano Perugia da Assisi. Non sono mancate quest'anno le polemiche a causa soprattutto dell'incontro avvenuto nei giorni scorsi a Roma fra Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, ed il capo di stato maggiore dell'esercito generale Vincenzo Camporini.
Certo chi è per la pace parla con tutti, non ha o non dovrebbe avere difficoltà a dire le sue ragioni per la pace anche a chi la guerra la fa per professione. Ma è anche vero che la propaganda militarista di tutti i governi italiani, e non solo di quello di destra, ha teso a presentare la guerra in Afghanistan e tutte le altre missioni militari nelle quali è impegnato l'esercito italiano, come azioni di pace. Si fa la guerra, quindi si uccide e si distrugge come si fa in tutte le guerre, ma la si spaccia per pace.
Non crediamo allora che si possa avere alcun tipo di colloquio con chi promuove questo tipo di ideologia che cerca di introdursi anche nel movimento per la pace. Ed il sospetto che l'incontro fra Lotti e Camporini sia finalizzato a sdoganare, all'interno del movimento pacifista italiano, i soldati come strumenti di pace si è trasformato in certezza quando abbiamo letto un articolo, sul sito della Marcia per la pace, nel quale si da quasi per certo che anche "un alpino della Taurinense" potrebbe partecipare alla marcia.
Probabilmente saremo dei vecchi ed inguaribili antimilitaristi ma noi riteniamo che fare il soldato di professione è incompatibile con qualsiasi impegno pacifista. Qualsiasi divisa è sinonimo di guerra, di obbedienza cieca agli ordini ricevuti, anche i più perversi. I soldati sono, scusate la brutalità dell'espressione, macchine programmate per uccidere e distruggere e nessuno riuscirà a convincerci del contrario. Deporre le armi implica anche deporre tutte le divise, tutte le corazze ideologiche di cui si rivestono i corpi militari per autogiustificare la partecipazione ai peggiori crimini che l'umanità abbia mai commesso come succede in tutte le guerre chiunque le combatte.
Ciò detto dall'altro lato non possiamo che essere soddisfatti dall'aver visto migliaia di persone in marcia per la pace. Ci auguriamo che la Tavola per la pace e tutti i movimenti pacifisti e nonviolenti italiani riescano a superare le divisioni oggi esistenti al proprio interno e a rilanciare a livello di massa un vasto movimento popolare che ponga fine a tutte le guerre con tutto ciò che questo significa in termini di disarmo generalizzato, scioglimento di tutti gli eserciti, conversione delle fabbriche di armamenti, ricostruzione di tutti i luoghi distrutti dalle guerre e riconciliazione fra i popoli.(Giovanni Sarubbi)



Domenica 16 Maggio,2010 Ore: 17:20