Memoria per l’ uguaglianza nella comune dignità umana

di Mauro Matteucci

Qualunque iniziativa sulla Giornata della memoria 2019 finirebbe nella retorica più vieta e sterile se non collegasse il passato al presente, gli esclusi di ieri agli emarginati di oggi. L’indifferenza con cui l’opinione pubblica accolse l’emanazione e l’applicazione delle infami leggi razziali – in verità, razziste - del regime fascista è la stessa che accoglie la morte, ormai quasi quotidiana, di centinaia di persone nel nuovo grande genocidio, quello che vediamo colpire tante vittime nell’affondamento di gommoni e barche nel Mediterraneo.
Il regime preparò la cittadinanza con anni di propaganda becera e razzista contro gli ebrei, diffondendo a piene mani stereotipi, pregiudizi, falsità contro una minoranza inserita perfettamente da secoli nella società italiana, al cui progresso aveva dato un notevole contributo nei settori più diversi: dalla scienza all’arte, all’istruzione, alla politica, perfino nel campo militare. Un bellissimo film-documentario 1938. Diversi di Giorgio Treves ha ripercorso con rigore e con verità la strada con cui il veleno antisemita fu diffuso con scritti e riviste – come la famigerata Difesa della razza – fino al Manifesto in 10 punti (un decalogo di pseudoscienza e di odio) e al discorso di Mussolini a Trieste nel novembre 1938, in cui proclamò, in piena sintonia con Hitler, l’ideologia razzista connaturata al fascismo. Va detto che, non a caso, le prime forme di leggi razziali erano state formulate pochi anni prima, in occasione della proclamazione dell’Impero, condannando nelle colonie le unioni di uomini italiani con donne africane, per evitare il deprecabile meticciato.
Purtroppo l’Italia non ha mai fatto un serio esame di coscienza su quella che fu una vera e propria vergogna sul piano giuridico e morale, approvata all’unanimità dal Parlamento, firmata dal re Vittorio Emanuele III , senza che neppure la stampa muovesse la benché minima critica. Fu aperta così la strada alla delazione e al tradimento che porterà tanti innocenti ai campi di sterminio. Il falso mito degli Italiani brava gente, come ha sottolineato il grande storico del colonialismo italiano in Africa, Angelo Del Boca, è stato ribadito anche in epoca recente, determinando una memoria storica parziale e distorta, il permanere di disinformazione, ignoranza e malafede. A questo si aggiunge attualmente la pratica criminale del capro espiatorio – come avvenne in Germania e in Italia – verso cui indirizzare la rabbia degli impoveriti dalla crisi, della quale ieri non furono responsabili certo gli Ebrei, come oggi non lo sono i rifugiati africani.
Crediamo che solo con la riaffermazione del coraggio etico, dello spirito critico e della mobilitazione politica, si possa reagire a questa gravissima forma di imbarbarimento: come disobbedì chi salvò i discriminati di allora, così è giusto disobbedire oggi a chi introduce leggi in aperto contrasto con i valori più profondi della Costituzione.
Mauro Matteucci – Centro di accoglienza “don Lorenzo Milani” di Pistoia



Martedì 22 Gennaio,2019 Ore: 23:04