Editoriale
Sono un istigatore

di don Agostino Rota Martir

Sì è vero, sono un “istigatore”, ormai mi avete scoperto e non posso più nasconderlo.
Lo dichiaro, se vivo in mezzo ai Rom è solo per “fomentare” sospetto, diffidenza verso gli Assessori, gli operatori e i dirigenti di vario titolo..
E’ vero, sono inaffidabile, per niente credibile perché dichiaro apertamente che la persona è più importante del Progetto.. anche se la persona in causa è un Rom e che i principi della nostra Costituzione tutelano anche loro e che il Progetto non può essere più importante della stessa Costituzione.
Sono un “fomentatore” perché insieme ai Rom non dimentico le promesse fatte anni fa’, e che queste vanno rispettate e non nascoste, maneggiate, o censurate. Sono un “sobillatore” perché non dimentico e ricordo a voi gli impegni assunti, anche se per questo dovreste invece ringraziarmi..
Testardamente voglio continuare ad essere “istigatore” quando le vite dei Rom sono spazzate via, espulse, demolite e sgomberate come spazzatura in nome di una ipocrita sicurezza!  Rivendico il diritto di oppormi, di sdegnarmi anche da solo se necessario, nel totale silenzio di tanta “buona gente” che giustifica, gira la testa da un’altra parte.
Ritengo mio diritto soffrire, se le membra dei miei fratelli sono umiliate dalla mia stessa gente..quindi, mi riconosco colpevole di essere una “minaccia” alla sicurezza cittadina e  anche di “tradimento” se non mi rassegno, se non non giustifico i raggiri, le mezze verità, o per interessi puramente economici, perché la più bella ricchezza di una città sono le persone che la abitano.
Ma se sono tutto questo, non è tanto per difendere i Rom, lo sanno fare bene anche da soli e senza di me, è soprattutto perché desidero che la mia e la nostra  società, quella italiana contagiata dal virus del razzismo, del sospetto possa cambiare il suo sguardo e purificarlo.
Se ai vostri occhi sono un “istigatore”, ebbene non posso essere diversamente, semplicemente perché cerco di essere un cristiano e di ispirarmi al Vangelo di un tale chiamato  Gesù, messo in Croce perché “sobillava e minacciava” la sicurezza della nazione e dei suoi poteri..scusatemi l’arduo paragone!!
Spero allora nella vostra comprensione e che mi aiuterete a continuare ad esserlo (un istigatore) con ancora più determinazione, solo per il bene di tutti!
Grazie, vi sono riconoscente e vi porgo i miei migliori Saluti,
don Agostino Rota Martir
Campo Rom di Coltano (PI) - 19 Gennaio 2010


Mercoledì 20 Gennaio,2010 Ore: 15:33