Per questo i cristiani non devono temere il dialogo interreligioso

di Ambrogio Bongiovanni (1)

Tacciare di “buonismo” la prospettiva dialogica vuol dire non considerare il mistero cristiano


Ringraziamo l'amico Ambrogio Bongiovanni per averci segnalato questo suo Editoriale del 26.05.2015 dal sito Aleteia.org
Il dialogo auspicato in tanti contesti e ambiti, religiosi e civili, è visto come una pratica importante per il vivere in una società caratterizzata dal pluralismo culturale e religioso. A partire dal Concilio Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha fatto del dialogo un elemento fondamentale della sua missione nel mondo contemporaneo, non solo a livello istituzionale ma anche per la prassi ordinaria dei suoi membri, clero e laici. Nonostante ciò, è sorprendente come ancora alcuni cristiani a diversi livelli e ruoli lo vedano con un certo sospetto, come fosse una forma di ingenuità e di debolezza della fede che comprometterebbe la stessa identità cristiana. Qualcuno, infatti, temendo che il dialogo interreligioso possa sostituirsi all’annuncio cristiano o indebolirne la sua forza, conducendo ad un sincretismo e ad un indifferentismo religioso, ritiene che forse ci si è spinti troppo in avanti e che si dovrebbe ridimensionarne la portata.
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Sabato 30 Maggio,2015 Ore: 18:31