Report su marcia del primo gennaio a Faenza

Il dialogo continua domenica 13 gennaio presso L'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai


A conclusione delle iniziative collegate alla Giornata per la Pace, che ha avuto come slogan “Beati gli operatori di Pace”, la Diocesi di Faenza-Modigliana e varie associazioni laicali invitano a partecipare all’incontro con l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai domenica 13 Gennaio 2013 alle ore 10.30 a Faenza, presso la Sala delle Associazioni in Via Laderchi n. 3/a.

Buona partecipazione alla tradizionale Marcia per la Pace del primo gennaio, che ha visto snodarsi il corteo dalla chiesa del Paradiso fino in Duomo, tra musiche, canti e letture tratte dal messaggio del Papa.

È stato un evento organizzato con un’attenzione particolare al dialogo e all’ecumenismo, nello spirito del Concilio Vaticano II e della Pacem in Terris del papa Giovanni XXIII dei quali si celebra in questi giorni il cinquantesimo anniversario.

Nelle varie tappe del percorso. esponenti religiosi locali sono intervenuti con propri contributi. Nella chiesa di s.Savino, Mihail Mirkos, pope della Chiesa Ordodossa Moldava ha accolto i partecipanti tra icone dorate, canti e preghiere per la pace alla luce suggestiva di un candeliere a soffitto.

Al Mic "Monumento testimone di una cultura di pace dell’Unesco", che contiene una sezione dedicata alle ceramiche islamiche, Mustapha Ejjamay, insegnante di Dottrina Islamica e Mohamed Rachyd, segretario presso il Centro di Cultura Islamica di Faenza hanno ricordato come la parola “Islam” abbia origine da “al salam” che significa pace e come nel Corano la parola “pace” sia scritta 144 volte, mentre “guerra” solo 6.

Sotto la targa della via intitolata a Fanino Fanini, fornaio faentino e martire protestante, Pasquale Autiero, pastore della Chiesa Cristiana Evangelica Apostolica di Faenza ha testimoniato come la pace, la concordia e la collaborazione tra le religioni sia la strada da perseguire.

Un primo dell’anno per riscoprire anche i luoghi e i simboli di pace esistenti nella nostra città, patrimonio comune per tutti gli uomini, credenti e non credenti: via Giovanni XXIII, via J.F. Kennedy, piazzale Pancrazi con le formelle ceramiche della pace applicate al muro di cinta dello stadio, palazzo Mazzolani che due anni dopo la fine della guerra con l’Austria ha accolto i bambini viennesi, piazza del Popolo con l’ulivo della pace dello scultore Giorgio Palli…

Le foto allegate sono di Gian Paolo Costa




Venerdì 11 Gennaio,2013 Ore: 14:35