“NON VEDO L'ORA CHE L'UOMO CAMMINI”, di SUSANNA TAMARO, EDIZIONI PAOLINE, 1997

PRESENTAZIONE di CARLO CASTELLINI

La firma, quella dell'autrice di Trieste, dove è nata nel 1957, SUSANNA TAMARO, è di sicuro marchio di qualità, dopo il grande successo internazionale di VA DOVE TI PORTA IL CUORE, e di ANIMA MUNDI.
A lungo corteggiata dalla dirigenza della rivista paolina FAMIGLIA CRISTIANA, alla fine ha vinto le sue ritrosie e le sue perplessità ed ha detto sì ad una collaborazione annuale con la rivista, ed ha accettato di mettere la sua firma a servizio dei lettori.
Alla fine dell'anno sono state raccolte così 49 lettere che attingono la propria ispirazione al suo diario segreto, che teneva presso di sé senza rigide limitazioni cronologiche. Trasferite sulla rivista ha preso la forma di un colloquio epistolare con i suoi lettori. Questi sono idealmente rappresentati dalla sua amica africana MATHILDA, che è la destinataria ideale delle sue lettere, il cui nome appare a mo' di occhiello sopra il titolo del libro.
Appaiono in esse gli stessi temi e sentimenti che l'autrice triestina ha affrontato nella sua vita; così che il lettore si affianca alla scrittrice confidenziale, che cammina a tappe progressive e graduali, con la stessa gradualità del ciclo dei giorni e delle stagioni che vivacizzano la campagna umbra, dove la nostra autrice si è rifugiata per riflettere su di sé, per crescere in interiorità e comprensione degli altri. Come conferma essa stessa:”Per raggiungere l'intimità con sé stessi sono necessarie lunghe ore di buio e di silenzio”.
Le ho gustate queste lettere, una per una, come viatico per le notti estive. Ci si ritrova spesso nelle sue riflessioni, perplessità, di fronte a certe decisioni pratiche ed impostazioni teoriche. Piace la sua modestia e l'umile considerazione di sé come appare anche nelle sue foto; non ama la pubblicità mediatica, lascia che siano gli altri a parlare di ciò che scrive e dice.
Susanna Tamaro confida che nella corrispondenza curata con i lettori, le lettere che sono a lei pervenute, rivelano intelligenza, passione e desiderio di confronto e di dialogo, e di persone che si interrogano. Questa corrisponenza di amorosi sensi, ha fatto capire alla nostra che c'è un “grande bisogno di dialogo e di confronti; e ci sono pochissimi spazi dove farlo”. Molti urlano e pochi parlano. “Allora mi è venuta in mente l'immagine confida l'autrice – di una finestra, uno spazio che si apre al di là della stanza e fa entrare aria fresca”.
Ora queste lettere sono confluite nel libretto delle Paoline dal titolo:”NON VEDO L'ORA CHEL'UOMO CAMMINI”. Diventa così un garbato invito a lettori e lettrici non solo di Famiglia Cristiana, a camminare con la forza delle proprie gambe e dello spirito, alla ricerca non di una rilevanza maggiore, ma di una propia interiore umana identità.
Concludo allora con la sua esortazione:”Solo l'uomo che è riuscito a crescere nella sua interiorità, solo l'uomo consapevole può lavorare per chè le cose cambino. Cercare la speranza e farla crescere, coltivarla in noi stessi e in chi ci sta vicino, non arrendersi a ciò che adesso la società ci impone, alla sua volgarità, alla sua violenza, ma vedere tra queste cose dei segnali di cambiamento, custodirli e alimentarli come, nell'antica Roma, le Vestali, custodivano il fuoco, senza sonno, né distrazione”.
(Carlo Castellini)


Sabato 23 Novembre,2013 Ore: 17:39