Libro.
Esce il II Rapporto sull’Italia delle religioni

di Agenzia NEV del 13/06/2012

I curatori Naso e Salvarani: “Molti cantieri aperti ma manca un progetto globale”


Roma (NEV), 13 giugno 2012 - A tre anni dalla prima edizione, esce in questi giorni il II Rapporto sull’Italia delle religioni intitolato “Un cantiere senza progetto”, edito dalla EMI di Bologna: quasi quattrocento pagine di dati, informazioni, quadri interpretativi sulla realtà del pluralismo religioso in Italia. Come per la prima edizione, dal titolo “Il muro di vetro”, i curatori sono Paolo Naso e Brunetto Salvarani: politologo alla “Sapienza” e coordinatore di alcuni programmi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) il primo; teologo e direttore dell’agenzia cattolica CEM Mondialità, il secondo.

Il volume ha carattere interdisciplinare e raccoglie pertanto saggi e contributi di sociologi, giuristi, storici, giornalisti e di “testimoni” delle varie realtà confessionali presenti in Italia: circa 40 firme tra le più autorevoli di chi cerca di documentare e raccontare una dinamica - quella del pluralismo religioso in Italia – generalmente sottovalutata se non ignorata. “In realtà siamo di fronte a un processo che ridisegna la scena religiosa italiana - affermano i curatori -. La presenza degli ortodossi ormai ha una consistenza analoga a quella dei musulmani; a causa dell’immigrazione crescono notevolmente gli evangelici, e, soprattutto, cambiano i modi e le forme in cui gli italiani vivono la loro religiosità. Permane il senso di appartenenza alla tradizione cattolica ma in termini sempre più vaghi, fluidi, personalizzati e persino segnati dall’incontro con altre esperienze religiose o spirituali”.

L’analisi proposta è a tutto campo e va dalle dinamiche interne al mondo cattolico alla situazione giuridica delle varie comunità di fede, dall’evoluzione interna al mondo islamico al boom della presenza ortodossa. Il volume comprende anche una sezione che ricorda i principali eventi ecumenici e interreligiosi degli ultimi due anni, curata da Gaëlle Courtens dell’Agenzia stampa NEV, e un’altra con i dati e i riferimenti delle principali comunità di fede presenti in Italia.

A tre anni dal I Rapporto che cosa è cambiato? “C’è più consapevolezza che il pluralismo religioso costituisce un tratto caratterizzante dell’Italia di oggi - risponde Naso - e che ha bisogno di riconoscimento pubblico, interventi legislativi, politiche educative, visibilità nei circuiti dell’informazione. Nella prima edizione utilizzavamo la metafora di un ‘muro di vetro’ che lasciava vedere il pluralismo religioso ma che rendeva impossibile una vera interazione tra le sue diverse componenti. Oggi rileviamo che in ambito scolastico, nella società civile ed anche a livello istituzionale ci sono importanti cantieri aperti. Il problema è che manca un ‘progetto’, l’idea che finalmente anche l’Italia è un paese ‘normale’ nel quale diverse culture e diverse confessioni possono convivere in un quadro culturale e giuridico che garantisca parità di diritti e quindi pieno accesso allo spazio pubblico. Così non è, e questa è la principale criticità del ‘caso Italia’“.

Numerose le firme protestanti che, oltre a Naso, hanno collaborato al Rapporto: il giornalista e saggista Giampiero Comolli, il direttore di Confronti Gianmario Gillio, il redattore della medesima rivista Michele Lipori, la sociologa Alessia Passarelli, la teologa e vicepresidente della FCEI, pastora Letizia Tomassone. Tra i contributi, il ricordo di due personalità del protestantesimo italiano scomparse di recente, Giorgio Girardet e Maria Sbaffi Girardet, a cura di Luigi Sandri.



Venerdì 15 Giugno,2012 Ore: 18:04