QUEGLI INSULTI DEGLI ANTICHI IN GRECO E IN LATINO

di Sebastiano Saglimeni

Un raffinato tascabile dell’editrice genovese Il melangolo divulga in un centinaio di pagine gli insulti che ricorrevano, millenni or sono, presso i greci e i latini. Insulti, oggi, non mutati ab illis, complice l’eterna rabbia degli offesi, che credono di difendersi con parole come: “Che ti venga un accidente, disgraziato, per quello che hai fatto!” Proposizione, questa, del commediografo greco Menandro, vissuto tra il IV e il III secolo a. C.
Gli autori rivisitati sono i greci Alceo, Aristofane, Difilo, Eraclito, Ipponatte, il sopraddetto Menandro, Omero e Teognide; gli autori latini sono Catullo, Cicerone, Giovenale, Marziale, Nevio, Orazio, Persio, Petronio, Pseudo-Sallustio, Sallustio, quelli anonimi delle scritte sui muri di Pompei, Seneca e Terenzio. Non pochi autori e non poca la grandezza di questi ai quali, chi predilige l’efficacia della parola dei classici, in luogo di quella vacua, spesso ricorre.
Curatore del tascabile Neleo di Scepsi che nell’incipit della sua nota scrive: “Nessuno si aspetti di trovare in questo libro un elogio o una celebrazione della cosiddetta ‘nobile arte degli insulti’. Le citazioni raccolte nelle pagine non hanno nulla di nobile, e tuttavia appartengono ai più grandi e raffinati autori dell’antichità, sia greca che romana”. Utilissima per il lettore la nota bio-bibliografica, perché, grazie a questa, la memoria e la conoscenza degli autori, sia pure in sintesi, potranno rinascere. Si sentano altri insulti.
Nel I libro dell’Iliade, Omero descrive l’ira di Achille che semina insulti caustici nei confronti di Agamennone, insulti come:
Ubriacone, occhi di cane, cuore di cervo,
mai che tu abbia il coraggio
di armarti di corazza con l’esercito in guerra,
o di tendere agguati con i più valorosi degli Achei;
sarebbe la tua rovina”.
Dell’autore romano Cicerone (Arpino,106- Formia , 43 a. C., si leggano i seguenti insulti, un’ apostrofe:
Quale infamia o scellerataggine si potrebbe mai pensare o architettare, che egli non abbia commesso? E sarebbe possibile trovare, in tutta quanta l’Italia, un avvelenatore, un parricida, un falsificatore di testamenti, un bandito, un crapulone, un libertino, un adultero, una donnaccia, un corruttore di giovani, un depravato, un disperato che non ammetta di aver vissuto in stretta intimità con Catilina? Quale omicidio in questi ultimi anni è stato commesso senza di lui?
Di un altro autore romano, Nevio, vissuto nel III secolo a.C., vibranti gli insulti:
Tu, il peggiore dei peggiori, spudorato, crapulone,
puttaniere, giocatore d’azzardo!
Un uomo di quel tempo remoto oltre che pessimo, senza pudore, mangione, è un frequentatore di puttane e un pericoloso giocatore d’azzardo. In conclusione, un singolare titolo Come insultavano gli antichi/Dire parolacce in greco e in latino. Come, d’altro canto, i tanti dell’editrice Il melangolo.



Lunedì 16 Aprile,2018 Ore: 23:30