LA QUESTIONE MERIDIONALE IN LETTERATURA

di Sebastiano Saglimbeni

La questione meridionale un tema fin troppo sviluppato, non solo da storici di spicco come, ultimamente, i siciliani Giuseppe Giarrizzo e Francesco Renda, autori di consistenti testi di storia, ma pure, animatamente, da scrittori e da poeti, in prevalenza, della fascia meridionale della nostra penisola.

Di recente, il poeta e saggista Carmelo Aliberti riprende il vecchio ed irrisolto problema con un libro di circa 170 pagine, dal titolo La questione meridionale in letteratura, stampato in proprio, con a valle della prima pagina di copertina la sigla “Associazione culturale/Terzo Millennio 2015”.
C’è - va subito detto - molto in quest’ altra fatica che certifica la conoscenza del tema e l’impegno di Aliberti. Il libro è costituito da una ricca silloge di testi che l’autore ha maturato e pure, qua e là, su giornali e riviste, pubblicato, in più tempi.
Fortemente illumina la questione svolta da Aliberti, una lettera, riportata sulla quarta pagina di copertina del libro, a firma di Claudio Magris, lo scrittore triestino, “classificato tra i migliori autori del Secondo Novecento Europeo”. Fra l’altro, Magris scrive ad Aliberti: “ Questa Sicilia paradossale, bicipite, che da una parte dà salvezza (la salvezza poetica, anche in Itaca) e dall’altra è luogo di strazio e anche di rovina (…). Ma la Sicilia troneggia. Io poi ho un debole particolare per Federico De Roberto - non solo per lui, per tanti altri, ovviamente, ma per lui in modo particolare”. Laddove Magris accenna ad Itaca, si riferisce ad un poemetto armonioso e struggente di Aliberti.
Ma chi sono gli autori di prosa e di poesia che hanno inteso la questione meridionale?
Sono: Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Matilde Serao, Federico De Roberto, Luigi Capuana, Corrado Alvaro, Saverio Strati, Ignazio Silone, Elio Vittorini, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Salvatore Quasimodo, Nino Pino Balotta, Ignazio Buttitta, Mario Grasso, Bartolo Cattafi, Francesco Jovine, Carlo Levi, Domenico Rea, Leonardo Sciascia, Mario La Cava, Rocco Scotellaro, Franco Fortini, Andrea Genovese, lo stesso Aliberti, Nino Sammartano e Danilo Dolci.
Vi sono degli altri scrittori e poeti, ma pure ne mancano, di valore. Comunque, quelli più in ore omnium sono stati trattati con i loro testi. C’è il calabrese Saverio Strati, l’autore del Selvaggio di Santa Venere, trascorso quel tempo della felice ribalta, giace nell’oblio, a torto, perché è una voce della cultura meridionale nuova e profonda. Anche Danilo Dolci giace nell’oblio. Aliberti, con questa sua fatica, ha rinfrescato la loro memoria, avendoli trattati. Di Aliberti e del suo sguardo al mondo sociale meridionale, soprattutto a quello della Sicilia, oltre al citato Magris, scrive il famoso saggista e poeta Giorgio Barberi Squarotti. Dedica due intense pagine, così limpide, così sentite e sincere. Aliberti, ad esempio, del capolavoro I Vicerè di De Roberto traccia un quadro che si riempie dell’uomo e dell’autore, a differenza dell’amico Verga, poco inteso nelle nostre scuole italiane. Nel quadro si legge la riscoperta dell’uomo De Roberto, acutissimo interprete della crisi dell’Ottocento che visse pure con la passione del fotografo e osservatore politico.
Molto viva la parte dedicata al siracusano Elio Vittorini, di cui ricorre, il prossimo 12 febbraio, il cinquantenario della sua scomparsa a Milano, laddove viveva. Hanno scavato dentro i lettori le sue pagine di Conversazione in Sicilia, una delle migliori opere del secolo scorso. Infine, da ricordare del lavoro di Aliberti, l’incipit, vale a dire, il “Quadro storico, socioeconomico e politico”, che immette nel “Quadro culturale”. Qui, Aliberti pare in vero uno storico della meridionalis quaestio, aperta e che continua a far parlare e a turbare le coscienze umane. Fra queste, il giornalista e scrittore Giovanni Sarubbi, della Lucania, vivente nella Campania, in provincia di Avellino. Sui problemi del sud, quindi, si può dire, sulla questione meridionale o sulle ataviche ferite meridionali, complice l’ignominiosa politica, continua a parteciparci il suo pensiero scritto, che estende al mondo di oggi offeso, per dirla con Elio Vittorini.



Mercoledì 13 Gennaio,2016 Ore: 20:39