HALLOWEEN? QUANT'ERA BELLA LA NOSTRA FESTA DEI MORTI!

di Agostino Spataro

sabato 1 novembre 2014
I MORTI VOLANTI ovvero la nostra, favolosa “festa dei morti”
1... Stamattina siamo andati al cimitero, a visitare i nostri morti. Non avendo defunti intimi colà residenti, le nostre visite si svolgono serenamente, quasi in allegria. Per me sono anche l’occasione per rivangare, guardando i nomi e le foto, le vicende del nostro paesino. I nostri morti sono nonni, zii e parenti piuttosto larghi, ai quali portiamo un fiore e accendiamo una candelina, per ravvivarne il ricordo, come vuole la tradizione. I nonni paterni, purtroppo, sono finiti nella fossa comune e non possiamo onorarli. Mi sarebbe tanto piaciuto conoscere mio nonno Calogero Spataro, amante dei viaggi e del buon vino. Di lui non so nulla, poiché nessuno ne parla in famiglia, credo per vergogna. La vox populi racconta ch’era un viaggiatore indefesso e avventuroso. Partiva da Joppolo, con pochi soldi e con mezzi di fortuna, per lunghi viaggi in nave o in groppa ad un ronzino. Memorabile è rimasto il viaggio in Tunisia dove si recò per andare a comprare un… asino di una razza speciale ossia di quelli che lavorano tanto e mangiano poco. Non lo trovò e ritornò, dopo più di un mese, senza soldi e senz’asino. Insomma, un vero precursore della cooperazione siculo-araba! O l’altro, a cavallo, alla volta della Spagna interrotto per mancanza di viveri e mezzi a Civitavecchia da dove telegrafò alla famiglia per tranquillizzarla e chiedere soccorso. Il nome della cittadina laziale colpì talmente la fantasia dei paesani che glielo appiopparono come “ngiuria”. E fu questo soprannome l’unica eredità che il nonno lasciò a figli e nipoti, quando mori alla bella età di 85 anni. Alla faccia dei suoi detrattori e critici che, in gran parte, lo precedettero nell’unico “viaggio” da quale non si torna.
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Domenica 02 Novembre,2014 Ore: 14:07