27 ottobre, il nostro comune orizzonte

di Brunetto Salvarani

Il 27 ottobre 2011 il CEM Mondialità ricorda i 25 anni della Giornata della religione per la pace di Assisi e i 10 anni della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico. In allegato l’editoriale del Direttore Prof. Brunetto Salvarani del n. 8 del mensile CEM Mondialità.


Questo mese di ottobre, il giorno 27, s’incroceranno due giornate dedicate al dialogo. Da una parte, come aveva annunciato Benedetto XVI lo scorso 1° gennaio, verranno ricordati, sempre ad Assisi, i venticinque anni della Giornata della religione per la pace fortemente voluta da Giovanni Paolo II nel 1986. Essa rappresentò un novum assoluto nella storia delle relazioni interreligiose: per la prima volta, infatti, un gran numero di esponenti delle diverse fedi planetarie si ritrovava per pregare e testimoniare la natura profonda della pace, la sua qualità trascendente. Assisi è stato un caso esemplare di gesto profetico, di azione che inaugura un orizzonte altro rispetto alla ripetitività del quotidiano, tipico della pedagogia dei gesti così cara al papa polacco: farne memoria costituirà senz’altro un appuntamento di grande rilevanza. Ma non meno importante, a mio parere, sarà un secondo evento di dialogo, celebrato per la decima volta lo stesso prossimo 27 ottobre, sparso per tutto il territorio italiano e che sin dal suo inizio vide il CEM tra i promotori. Proprio dieci anni fa, infatti, subito dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, lanciammo con altre riviste e diversi amici un appello per la creazione di una Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (info: www.ildialogo.org). Era il 4 novembre 2001. Volevamo impedire che il terrorismo islamista da una parte e la risposta militare dell’amministrazione statunitense dall’altra ostacolassero pericolosamente l’itinerario del dialogo che, all’interno di quello più ampio tra tutte le grandi tradizioni religiose, era, sia pur faticosamente, in corso con i musulmani.

Per dieci anni l’iniziativa di tale Giornata è andata avanti dal basso, vedendo protagoniste comunità cristiane e musulmane ma anche amministrazioni comunali e associazioni varie, con significativi momenti che hanno coinvolto alti organismi istituzionali quali la Camera e la Presidenza della Repubblica. Molto vari sono stati i temi delle giornate fin qui celebrate quali Vincere la paura per costruire la pace, Costruire speranza e convivialità, Raccontarsi la vita, La gioia del dialogo e Amare la terra e tutti gli esseri viventi, che è stato il tema dell’anno scorso.

Riflettendo sulle rivoluzioni in atto nel mondo arabo-islamico, quest’anno proponiamo a tutti di riflettere insieme sul tema Dialogo, pluralismo, democrazia: il nostro comune orizzonte. Perché il dialogo, per consolidarsi tra le persone e tra i popoli, non può fare a meno di pluralismo e democrazia. Invitiamo, naturalmente, anche le amiche e gli amici di altre tradizioni a unirsi alla riflessione sul tema, dato che il valore centrale del pluralismo è basato proprio sulla dignità delle differenze e può essere considerato il vero termometro del grado di libertà in ogni società.

Sì! Come hanno confermato i tragici fatti di Oslo dello scorso luglio, c’è tuttora necessità di custodire intatto lo spirito di Assisi, in una stagione che registra un notevole disorientamento diffuso a causa del pluralismo religioso e culturale malgestito e delle migrazioni dal sud al nord del pianeta. Se l’immagine del 27 ottobre 1986 resta una delle più sicure icone di speranza del Novecento, che abbiamo ereditato anche per il nuovo secolo, credo dunque a essa vada affiancata l’esperienza povera, diffusa e, perché no, profondamente laica della Giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico. Dato che, come sosteneva un protagonista sincero di tale cammino come Raimon Panikkar, scomparso un anno fa e di cui sentiamo sempre più forte la mancanza, «senza dialogo, le religioni si aggrovigliano in se stesse oppure dormono agli ormeggi… o si aprono l’una all’altra, o degenerano». Un problema che, beninteso, non riguarda solo quanti sono interni a un cammino di fede, ma la società tutta.



Marted́ 04 Ottobre,2011 Ore: 13:15