Dialogo cristiano-islamico.
Il CEC e l'Istituto Aal Al-Bayt pubblicano il rapporto della loro visita in Nigeria

di Agenzia NEV del 18/07/2012

Un nuovo modello di cooperazione fra cristiani e musulmani per la pace


Roma (NEV), 18 luglio 2012 - “Ci sentiamo coinvolti da quanto sta accadendo in Nigeria. Siamo preoccupati e angosciati per tutte le vite umane perse in quel paese in nome della religione”. Così si è espresso il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), nella conferenza stampa di presentazione del rapporto congiunto pubblicato lo scorso 12 luglio dal CEC e dal Reale Istituto per il pensiero islamico Aal Al-Bayt (RABIIT). Il rapporto rende conto della visita in Nigeria, lo scorso 22-26 maggio (vedi NEV 22/2012), di una delegazione interreligiosa composta dagli esponenti delle due istituzioni. “Abbiamo pensato di doverci recare insieme nel paese africano per verificare la situazione di prima mano e comprendere quali siano i fattori che hanno portato alle violenze di oggi”. In particolare, la collaborazione tra il CEC e RABIIT vuole proporre un nuovo modello di cooperazione per la pace che veda impegnati sul campo m cristiani e musulmani.

Il rapporto analizza le complesse ragioni che stanno dietro le violenze che continuano a colpire i cristiani e che vedono a loro volta ritorsioni di questi ultimi verso i musulmani. “Da ciò che abbiamo potuto direttamente verificare – ha dichiarato il principe Ghazi bin Muhammad di Giordania, presidente del RABIIT -, le cause delle tensioni vanno ben oltre l'ambito religioso; anzi, affondano le loro radici più profonde in un intrico di problemi politici, sociali, economici, etnici e legali, sui quali si staglia come fattore ricorrente la mancanza di giustizia”. Il rapporto esprime poi ammirazione per la grande maggioranza dei nigeriani che non vogliono che la loro religione venga usata per propagare violenze. “E' partendo da loro e dai loro leader spirituali, che si può costruire un futuro di pace per la Nigeria”, ha sottolineato Ghazi bin Muhammad.

In particolare, il CEC e il RABIIT stanno pensando di lavorare con individui e istituzioni nigeriane su progetti che includono la formulazione di dichiarazioni di intenti da sottoscrivere; testi che, basandosi su entrambe le tradizioni religiose, impegnino le persone a lavorare per la pace e il benessere della Nigeria. L'idea è anche di diffondere pubblicazioni teologiche per la pace basate sulle Scritture delle due religioni.

Per il rapporto completo: http://www.oikoumene.org/en/resources/documents/wcc-programmes/interreligious-dialogue-and-cooperation/accompanying-churches-in-conflict-situations/report-on-the-inter-religious-tensions-in-nigeria.html



Sabato 21 Luglio,2012 Ore: 18:59