Ottava giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Solidarietà ai fratelli musulmani

di Comitato Promotore

Provocazione della Santanchè contro la festa di Fine Ramadan a Milano


Esprimiamo piena solidarietà ai fratelli musulmani per l'aggressione politica fisica e mediatica da essi subita a Milano in occasione della festa di Fine Ramadan da parte della deputata di destra Santanchè,  che si è prodotta in una vera e propria aggressione ai danni delle donne musulmane che si recavano alla festa con i loro vestiti tradizionali. Questa signora ha la pretesa non solo di stabilire come debbono vestirsi le donne musulmane, ma anche di imporlo provocatoriamente durante un momento religioso di grande importanza quale la festa di Fine Ramadan.
Se la Santanchè avesse fatto la sua azione nei confronti delle monache cattoliche, che si recano a messa con il velo in testa (come le musulmane), o davanti alle chiese pentecostali, che anch'esse impongono alle donne il velo durante le loro celebrazioni religiose, sarebbe stata come minimo arrestata per turbativa di rito religioso. Invece l’aggressore è stata fatta passare per vittima.
Ricordiamo che la nostra Costituzione garantisce la libertà di culto (art. 8,19 e 20) e che nessuno può permettersi di offendere o disturbare una qualsiasi religione durante lo svolgimento di una propria iniziativa religiosa e che anzi il codice penale prevede specifici reati per chi offende una religione o tenta di impedire lo svolgimento di un proprio rito.
I mass-media, anche quelli che in questi giorni hanno promosso una manifestazione per la libertà di stampa, hanno invece parlato di aggressione alla Santanchè, capovolgendo completamente la realtà che si evince anche dalle numerose fotografie scattate e pubblicate on-line.
Nello stigmatizzare il comportamento dei mass media e delle forze politiche che promuovono l’islamofobia, non solo ribadiamo la nostra piena solidarietà ai fratelli musulmani ma siamo anche certi che la maggioranza degli italiani non si riconosce in quanti promuovono l’odio contro una specifica religione e vogliono imporre un modello unico di vita e di pensiero.
E’ una esperieza che gli italiani ed il mondo intero hanno già fatto durante il fascismo ed il nazismo che la storia ha condannato.
Si al dialogo, si all’amicizia fra i popoli, siamo tutti migranti, no al razzismo, alla xenofobia, all’islamofobia e a tutte le forme di razzismo di tipo religioso.

Il Comitato Organizzatore della Ottava giornata Ecumenica del dialogo cristiano-islamico

 


Domenica 20 Settembre,2009 Ore: 18:49