Anche lui sottomesso a Bertone?

di Salvatore Rizza

Per il “povero” p. Pio, oggi San Pio da Pietrelcina, non c’è pace! Durante la sua vita terrena fu incompreso e subì ogni sorta di indagini e di controlli da parte delle autorità ecclesiastiche a motivo del fascino che esercitava sul popolo fedele e del relativo seguito di fedeli devoti alle sue messe, alle sue confessioni, alla sua preghiera. Un frate cappuccino controverso in vita per le stimmate e, dopo la morte, per le attività destinate ad alleviare le sofferenze del corpo unitamente a quelle della vita e dello spirito: prima e dopo un santo da tenere sotto controllo! Il volume di Gianluigi Nuzzi Sua Santità e, prima ancora, diversi servizi giornalistici, hanno reso noto il progetto, fallito, del card. Bertone riguardante la costituzione di un polo sanitario, che doveva comprendere il San Raffaele di Milano, il Policlinico Gemelli di Roma, il Bambin Gesù, l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, l’ospedale S. Carlo di Nancy di Roma e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, cioè l’ospedale voluto e creato da p. Pio. Non conosciamo l’intento ultimo di questo mega progetto sanitario. È chiaro che la sanità rappresenta un centro di grande potere, anche economico, e che sollecita l’appetito di chi lo voglia esercitare.

Ma non è di questo che ci vogliamo occupare. Vogliamo qui segnalare invece una notizia che non attiene alla “grande” politica né agli intrighi di Palazzo e, forse, non coinvolge direttamente personalità del mondo ecclesiastico; ma denunzia una prassi dura a morire e che, anzi, rientra in quella quotidiana del rapporto tra la gerarchia e il laicato, tra il potere dell’autorità ecclesiastica e il ruolo dei credenti non ordinati.

Avvenire di domenica 17 giugno riporta una notizia a firma di Giulio Siena che appare di normale informazione per un giornale cattolico: «Ecco le “nuove” regole dell’Associazione laicale». Si tratta del Regolamento dei Gruppi di preghiera legati alla spiritualità di p. Pio. In quasi tutte le città d’Italia (e forse anche all’estero) esistono i Gruppi di preghiera di p. Pio. Nulla di strano: rappresentano una delle tessere del folto mosaico della devozione popolare che animano le comunità dei credenti. I punti del decalogo del Regolamento elencano la fisiologia dei Gruppi di preghiera, descrivono le varie attività che essi compiono e ne indicano le gerarchie interne.

Due sono però i punti che colpiscono e inquietano: il primo afferma che «l’Associazione Internazionale dei Gruppi di preghiera è sottoposta alla vigilanza della Santa Sede»; e il quinto prevede un direttore generale «nominato dal cardinale segretario di Stato vaticano». Cosa dovrà vigilare la Santa Sede nei Gruppi di preghiera? Se i convenuti pregano in ginocchio o in piedi? Se usano la lingua latina o il volgare? O che altro? E perché il direttore generale dovrà essere nominato nientemeno che dal segretario di Stato vaticano? Neppure si trattasse di un nunzio apostolico!

La «sana» o la «positiva» laicità di cui parla il papa si perde in queste quisquiglie, se neppure un’associazione laicale e un suo direttore generale possano essere autonomamente gestiti e regolati! Come per le Settimane sociali dei cattolici italiani, regolate, convocate e gestite dalla gerarchia e ad essa sottoposte. Si dirà, probabilmente, che i laici (quelli credenti) non sono maturi e, perciò, non possono essere autonomi. Ma non sarà invece che la gerarchia si sente mancare il terreno sotto i piedi e vive in uno stato di paura per avversioni inesistenti e per la perdita di un potere che non le spetta? L’ambizione al potere di Bertone (di cui parla Nuzzi) è così grande da giustificare anche un intervento sui gruppi di preghiera, di per sé sproporzionata tale da non essere significativa? Ma è anche possibile che il controllo gerarchico sui Gruppi di preghiera, non a caso allocati gerarchicamente presso la Casa di Sollievo della Sofferenza, sia funzionale al perseguimento del progetto sanitario del cardinale. Quello sì, centro di potere! Si sa che la preghiera salva!

*Università Roma Tre

Articolo tratto da
ADISTA
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Marted́ 10 Luglio,2012 Ore: 17:14