VIAGGIO DEL PAPA IN MESSICO. È ANCORA “CONQUISTA”?

da Adista Notizie n. 11 del 24/03/2012 -

36590. CITTÀ DEL MESSICO-ADISTA. «Benedetto XVI arriva in Messico in pieno periodo elettorale», per «le riforme che garantiscano alla Chiesa cattolica potere e libertà d’azione assoluti. Non è una coincidenza, perciò, che la visita capiti quando il Senato si appresta alla revisione dell’art. 24 della Costituzione in materia di libertà religiosa». Non è singolare, nel Paese di Emiliano Zapata e Pancho Villa, questa convinzione. Se ne fa autorevole portavoce una delle più accreditate riviste messicane, Proceso (10/3) con un reportage – focalizzato sull’intervista al nunzio apostolico in Messico, Christophe Pierre – che include un’importante precisazione: «Pierre conferma che uno dei temi prioritari dell’agenda papale è ottenere “libertà religiosa” piena nel Paese, il che implica cambiamenti costituzionali che garantiscano l’istruzione religiosa nelle scuole pubbliche e, fra altro, il possesso di mezzi di comunicazione da parte della gerarchia ecclesiastica».

Nell’intervista, il nunzio afferma di essere «molto cosciente della storia del Messico» (Paese laico per definizione) segnata da «lotte e scontri» fra Chiesa e Stato, ma, prosegue, «non possiamo rimanere prigionieri della storia», è necessario «costruire una vera società democratica». «Non si dovrebbe partire – considera – dalla paura che il clero o la Chiesa “prendano il potere” o esercitino potere politico. Attualmente, secondo me – spiega – questo nasce più dal pregiudizio che da una minaccia reale», perché la gerarchia non intende «ottenere privilegi» con i cambiamenti legislativi. Però, «la libertà religiosa è un diritto di tutti i cittadini, senza eccezioni, e non una concessione dello Stato», tanto da essere riconosciuta dai trattati internazionali, prima di tutto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.

L’arcivescovo di Città del Messico, card. Norberto Rivera, si era espresso sulla visita papale in un incontro con i giornalisti al termine della messa domenicale, il 26 febbraio scorso. «Al fine di una maturità civica del nostro Paese – aveva detto – sarebbe salutare l’approvazione della riforma degli articoli 24 e 40 [che dichiarano la laicità dello Stato] della nostra Magna Carta se con essa cresciamo nel riconoscimento dei diritti umani e nel rafforzamento dello Stato, garante e promotore di tutti i diritti per tutti». «Che sia chiaro all’opinione pubblica nazionale – aveva affermato in modo diretto –, la Chiesa non cerca con questa riforma di rimuovere il carattere laico dell’educazione pubblica, tantomeno vuole interferire con gli affari che sono pertinenza dello Stato; l’unica cosa che vuole è che si riconosca il diritto umano alla libertà religiosa».

È la sesta volta che un papa visita il Messico, essendovisi recato Giovanni Paolo II nel 1979, 1990, 1993, 1999 e 2002. Benedetto XVI vi giungerà il 23 marzo. Tre giorni dopo si recherà a Cuba (v. articolo precedente).

I cattolici in Messico sono il 91,89% della popolazione (oltre 108 milioni di persone), 6.744 le parrocchie, 7.169 altri centri pastorali, 16.234 i sacerdoti fra diocesani e religiosi, 163 i vescovi. (eletta cucuzza)

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ADISTA
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Lunedì 19 Marzo,2012 Ore: 14:44