I preti austriaci sfidano la Chiesa Cattolica rischiando una resa dei conti

Ricerca testi: Patrizia Vita
Traduzione:
Stefania Salomone
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I preti austriaci sfidano la Chiesa Cattolica rischiando una resa dei conti

(Reuters) - I preti austriaci dissidenti che sfidano la loro Chiesa invocando il sacerdozio uxorato, l'ordinazione delle donne ed altre riforme, raccolgono un vasto consenso secondo il nuovo sondaggio su tematiche che potrebbero portarli ad essere rimossi.
Tre-quarti degli intervistati appartenenti al paese di tradizione cattolica hanno supportato la "chiamata alla disobbedienza", un manifesto che il cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, paragona al rifiuto da parte di una squadra di football verso le regole del gioco.
La contestazione, apertamente appoggiata da 329 preti, comporta il rischio di una divisione della chiesa austriaca alcune settimane prima della visita di papa Benedetto nella vicina Germania, prevista dal 22 al 25 settembre. Benedetto, ora ottantaquattrenne, è cresciuto in un villaggio bavarese non distante dal confine austriaco.
I dissidenti, non contenti di auspicare semplicemente le riforme, hanno dichiarato che infrangeranno le regole della Chiesa distribuendo la comunione ai protestanti o ai cattolici divorziati risposati e che consentiranno alla gente di predicare e di gestire parrocchie senza prete.
Schoenborn ha minacciato che li obbligherà alla disciplina se non faranno un passo indietro nelle prossime settimane. "Tutto questo non può continuare", ha dichiarato al quotidiano viennese Der Standard. "Se hanno deciso di percorrere la strada del dissenso, ne subiranno le conseguenze".
Il capo dei dissidenti, il Rev. Helmut Schueller, che, in qualità di vicario generale dell'arcidiocesi di Vienna era stato il sostituto di Schoenborn dal 1995 al 1999 e aveva gestito il capitolo austriaco della Caritas internazionale, ha annunciato di non aver alcuna intenzione di fermarsi.
Ha dichiarato che molti preti già trasgrediscono queste regole, spesso con il beneplacito dei loro vescovi, e la sua iniziativa intende costringere la gerarchia ad accettare il cambiamento. Circa l'8 per cento dei preti austriaci ha sostenuto il suo movimento.
UN VASTO SUPPORTO PER SCHUELLER
Negli ultimi decenni i cattolici riformisti d'Austria hanno già ripetutamente messo in discussione le politiche conservatrici di Benedetto e del suo predecessore Giovanni Paolo II facilitando la nascita di movimenti di protesta e invocando cambiamenti che il Vaticano rifiuta di compiere.
Paul Zulehner, importante teologo cattolico, ha detto che la Chiesa deve agire in fretta se vuole evitare lo scontro. "Si può arrivare allo schianto oppure alla divisione", ha dichiarato ad una emittente radiofonica austriaca.
Lo studio pubblicato questa settimana dalla societ di sondaggi Oekonsult evidenzia che il 76 per cento degli austriaci interpellati appoggia Schueller e i suoi colleghi. Circa l'85 per cento afferma che la Chiesa non dovrebbe pensare di allontanare i suoi membri più riformisti.
Nonostante il sondaggio non abbia riguardato solo i cattolici, il 70 per cento degli intervistati ha affermato che la Chiesa e i suoi leader rapprestano "una importante autorità morale" per loro. Circa il 66 per cento ha affermato di gradire la personalità di Schoenborn.
Schueller ora è parroco e cappellano universitario a Vienna. Se venisse rimosso, il 97 per cento degli interpellati nel sondaggio ha affermato che ne seguirebbe "un'ondata massiccia" di abbandoni nella Chiesa.
Una cifra record di 87.000 membri hanno lasciato la Chiesa nel 2010, molti a seguito degli scandali relativi agli abusi sessuali compiuti nel paese.
Negli anni passati più di 800 persone hanno denunciato molestie compiute da preti dopo  che l'epidemia degli abusi sessuali che ha scosso l'Irlanda, il Belgio ed altri paesi europei è scoppiata anche in Austria.


Venerd́ 02 Settembre,2011 Ore: 14:00