Intervista a p. Alberto Maggi
La fine dell'inverno.
di Pasquale Quaranta,
II pensiero unico del Vaticano perde colpi in seguito agli scandali e la chiesa progressista torna a farsi sentire. Persino su Rai Uno, dove padre Alberto Maggi ha coraggiosamente sconfessato il dogmatismo repressivo in tema di omosessualità. Lo abbiamo intervistato.
Articolo tratto da : Pride, maggio 2010, p. 17-18 Credono in un dio liberato dai dogmi del Vaticano, che va oltre le dottrine. Un dio che non ha religione, che riscatta gli ultimi e le vittime dei potenti. Disobbediscono alla gerarchia ecclesiastica in nome dell’obbedienza al vangelo. Fedeli più ai principi di “verità e giustizia” che ai propri superiori, perché la chiesa – sostengono – non è una multinazionale. Sono i teologi e le teologhe che da più di quarant’anni, ovvero dal Concilio Vaticano II (una riunione di tutti i vescovi della cristianità considerata da molti una rivoluzione nella chiesa in tema di etica e morale) propongono un’interpretazione dei testi biblici aggiornata sulla base dei risultati sicuri conseguiti dalla scienza e quindi più vicina al vissuto delle persone. I media finalmente danno loro parola e ascolto anche a causa dell’indignazione generale suscitata dagli scandali dei preti pedofili che sarebbero stati coperti persino dal papa. “La peculiarità di questo scandalo – scrive il teologo Vito Mancuso (la Repubblica, 8 aprile 2010) – non sta infatti nella pedofilia, forse neppure nel fatto che i pedofili in questione siano preti, quanto piuttosto nel fatto che voi gerarchie sapevate di questi crimini e che, per non indebolire il potere della struttura politica della chiesa nel mondo, tacevate e insabbiavate”. Mancuso non ha forzato i toni. Proprio monsignor Stephan Ackermann, vescovo di Treviri (Germania) e incaricato della Conferenza episcopale tedesca per la questione abusi, ha parlato di “insabbiamento” e di “occultamento” (Rhein Zeitung, 16 marzo 2010). “Per interi decenni – continua Mancuso – avete preferito l’onorabilità della struttura politica della chiesa rispetto alla giustizia verso le vittime, e quindi verso Dio. Purtroppo le dichiarazioni di molti zelanti apologeti in questi giorni, comprese quelle del cardinal Sodano, appaiono esattamente in linea con la politica degli anni passati all’insegna dell’insabbiare e dell’occultare […] Vogliono salvare la chiesa, ma non capiscono che è proprio il loro atteggiamento a renderla sempre più distante dalla sete di giustizia che pervade il nostro tempo”. E forse proprio questa “sete di giustizia” ha spinto la redazione del programma televisivo Uno Mattina a ospitare l’intervento del biblista padre Alberto Maggi su omosessualità e vangelo (Rai Uno, 27 marzo 2010). All’annosa e didascalica domanda: “La chiesa condanna l’omosessualità?”, padre Sulla morbosa e anche un po’ paranoica differenza che il magistero cattolico insegna tra “essere omosessuali” e “compiere atti omosessuali”, padre Maggi risponde con una metafora destinata a far scuola: “Sarebbe come dire a una pianta: ‘Puoi crescere ma non puoi fiorire’. Come si fa a dire a una persona di non esprimere la sua affettività e la sua sessualità? Questo sì che sarebbe veramente andare davvero contro natura”. Angelo Mellone, che visibilmente irritato lo intervista, obietta che “il magistero ecclesiastico non è che ammetta grandi interpretazioni”. Nella chiesa cattolica invece, secondo padre Maggi, “nonostante quello che sembra c’è grande libertà di ricerca”. Queste e altre posizioni hanno suscitato l’indignazione dei più conservatori che lo hanno invitato a pentirsi di ciò che ha dichiarato pubblicamente perché “genera confusione e dà scandalo”. Il blog di informazione cattolica Pontifex.roma.it invita la Congregazione per la dottrina della fede “a prendere seri provvedimenti [perché] chi giustifica l’omosessualità è un eretico; chi, con pertinacia, approva i matrimoni e le adozioni gay è un eretico”. Cosa sta succedendo all’interno della chiesa cattolica? Lo abbiamo chiesto direttamente a padre Alberto Maggi che ha risposto molto volentieri alle nostre domande. Innanzitutto una breve presentazione per i lettori di Pride. Qual è la considerazione della chiesa cattolica riguardo a un’interpretazione dei testi biblici rispettosa delle persone omosessuali? Hai collaborato con Radio Vaticana. Nella chiesa oggi sei una delle poche voci che dall’interno, come dice Franco Barbero, disobbediscono al Vaticano in nome dell’obbedienza al vangelo. Qual è, secondo il tuo parere, il futuro della chiesa cattolica?
Venerd́ 30 Aprile,2010 Ore: 15:04 |