II ASSEMBLEA DEI CRISTIANI AUTOCONVOCATI: NO AI CAPPELLANI MILITARI ED ALLA CHIESA CON LE STELLETTE

da Adista Notizie n. 15 del 20/04/2013

37120. ROMA-ADISTA. Smilitarizzazione dei cappellani militari; auspicio e speranza che il nuovo pontificato si caratterizzi per un rinnovato impegno della gerarchia ecclesiastica sui temi della pace; appello ai vertici della Chiesa affinché sostengano in modo coerente e pieno il principio della “difesa della vita”, mettendo cioè al centro del loro magistero e della loro azione pastorale i temi della pace, della giustizia sociale, dei diritti, della dignità umana, promuovendo e incoraggiando le tante iniziative che vedono laici e credenti già oggi impegnati contro il commercio delle armi, le spese militari, gli F35, gli interventi militari all’estero; necessità di un rilancio del dialogo ecumenico ed interreligioso affinché le Chiese cristiane e le altre confessioni possano tutte assieme promuovere una cultura della “pace giusta” che soppianti la logica della “guerra giusta”: sono gli orientamenti emersi a conclusione della seconda assemblea “autoconvocata” “Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri” tenutasi il 6 aprile scorso nel cinquantesimo anniversario della Pacem in Terris (“L'enciclica della dignità umana” era il titolo scelto per l’incontro) e sintetizzati in un documento finale letto alla fine dei lavori. L’assemblea, promossa da un centinaio tra associazioni, comunità ecclesiali, riviste e sigle del cattolicesimo di base, si è svolta a Roma, presso il centro Congressi Frentani per tutta la giornata del 6 aprile.

Convegno o assemblea?
L’obiettivo principale era quello di ricordare e rilanciare i grandi temi contenuti nella enciclica promulgata da Giovanni XXIII, che arrivò al termine della prima sessione del Vaticano II e che interpretò lo spirito con cui si stava realizzando il Concilio, anticipandone le acquisizioni, per essere ancora oggi canone interpretativo privilegiato per la comprensione ed attuazione dell’evento conciliare. Ma anche quello di proseguire il percorso iniziato con l’assemblea del 15 settembre 2012 al “Massimo” di Roma (v. Adista Documenti n. 20/12), che aveva visto la presenza di più di 800 partecipanti convenuti a Roma per ricordare il 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II e che sembrava testimoniare l’avvio di una nuova fase di partecipazione della base cattolica ai problemi ecclesiali e la volontà di dialogo e sinergia tra le tante sigle e realtà che caratterizzano la presenza delle associazioni, dei movimenti, delle comunità cristiane nel tessuto ecclesiale italiano. In questo senso, l’incontro del 6 aprile, seppure con una presenza meno massiccia di quello del 2012, ha costituito la conferma del percorso sin qui intrapreso, che proseguirà – come ha proposto il coordinatore nazionale di Noi Siamo Chiesa Vittorio Bellavite in conclusione dei lavori – con due nuovi incontri nazionali: nella primavera 2014 e in quella del 2015, infatti, l’assemblea si riunirà di nuovo per discutere della vita della Chiesa, la sua povertà, la collegialità, la sinodalità, la presenza e il ruolo delle donne e i ministeri (a partire dalla Lumen Gentium); e per affrontare la questione della pratica del Vangelo di fronte alle realtà sofferenti del mondo e agli squilibri Nord/Sud (a partire dalla Gaudium et Spes).
L’idea di moltiplicare le occasioni di confronto e dibattito dentro la Chiesa intorno alle più urgenti questioni ecclesiali, senza deleghe né attese messianiche, è quindi più che mai viva. Così come conforta il numero di realtà che ha sottoscritto l’appello di convocazione dell’assemblea (104 nel 2012, quasi altrettante in questa occasione). Resta la contraddizione, non ancora risolta, di incontri che restano a metà strada tra il convegno di studi e l’assemblea pubblica. In questo senso però, la lettura di una sintesi finale dei lavori della giornata, con alcune istanze concrete che hanno visto convergere gli interventi succedutisi dal palco del Frentani, costituisce un elemento di novità rispetto al settembre 2012. Così come un passo avanti nella capacità di collegare e coordinare i gruppi promotori viene dal nuovo sito internet chiesadituttichiesadeipoveri.it, presentato ed illustrato ai partecipanti dal suo curatore, Raffaele Corte.

Due vescovi fanno capolino
I lavori sono stati caratterizzati da tre relazioni al mattino e tre al pomeriggio, intervallate da interventi di esponenti di realtà laiche e cattoliche impegnate sui temi della pace (tra questi, Giancarla Codrignani, Alessandra Mecozzi, Marinella Perroni, Renato Sacco, Nanni Salio, Efrem Tresoldi). I relatori del mattino sono stati la biblista Rosanna Virgili (“Meditazione sull'annunzio di pace del Vangelo e l’annunzio dell’enciclica”), lo storico Daniele Menozzi (“Guerra e pace nei rapporti politici, sociali ed ecclesiali al tempo dell’enciclica”), il teologo Giovanni Mazzillo (“La teologia della Pacem in Terris”). Nel pomeriggio sono invece intervenuti la teologa morale Antonietta Potente (“L’antropologia della Pacem in Terris”) e l’ecclesiologo Giovanni Cereti (“Religioni e pace”). A tirare le conclusioni dei lavori la lettura di un intervento di Raniero La Valle, cui ha fatto seguito quella della sintesi finale dell’assemblea.
Tra gli interventi e le presenze, anche quelle di due padri conciliari, Giovanni Franzoni, già abate di S. Paolo Fuori Le Mura, e mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea; e di due vescovi in “attività”, a segnalare il fatto che una parte della gerarchia ecclesiastica comincia a guardare con interesse alle iniziative degli “autoconvocati”: mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e di mons. Matteo Zuppi, vescovo ausiliare di Roma Centro.
Tutte le relazioni ed una selezione dei materiali dell’assemblea saranno pubblicati sul prossimo numero di Adista Documenti. L’integrale audio e video dell’assemblea è invece consultabile sul sito di Radioradicale all’indirizzo http://www.radioradicale.it/scheda/376718. (valerio gigante)

Articolo tratto da
ADISTA
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Venerdì 19 Aprile,2013 Ore: 20:58