SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI
COMUNICATO STAMPA N. 7

Il Sinodo discute di scienza e fede. La Commissione bioetica della Tavola valdese presenta un documento che ammette la ricerca sulle cellule staminali embrionali.


SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI
Torre Pellice (Torino), 23-28 agosto 2009
UFFICIO STAMPA
Casa Valdese, via Beckwith 2, 10066 Torre Pellice (Torino), tel. 0121.950035, fax 0121.91604
A cura dell'Agenzia stampa NEV - Notizie Evangeliche
 
COMUNICATO STAMPA N. 7
 
SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI
 
 
Il Sinodo discute di scienza e fede
 
La Commissione bioetica della Tavola valdese presenta un documento che ammette la ricerca sulle cellule staminali embrionali
 
 
Torre Pellice (Torino), 25 agosto 2009 (SSSMV/07) - La Commissione bioetica della Tavola valdese dice sì alla ricerca sulle staminali embrionali. Il coordinatore della Commissione, Luca Savarino, docente di filosofia politica all'Università del Piemonte orientale, ha presentato al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi il nuovo documento elaborato da una dozzina di teologi, giuristi, medici, scienziati e ricercatori.
L'idea è di rilanciare il dibattito etico in Italia, diventato "provinciale e riduttivo", ha spiegato Savarino nel corso di una conferenza stampa di presentazione del documento intitolato: "Cellule staminali. Aspetti scientifici e questioni etiche".
"La direzione di ricerca sulle cellule staminali embrionali solleva grandi speranze, in ragione delle possibilità terapeutiche che essa dischiude, per combattere patologie che affliggono l’umanità e che attualmente sono giudicate inguaribili o incurabili" – ha affermato Savarino, ricordando come la sollecitudine verso i malati appartiene sin dalle origini all'essenza del cristianesimo -. La ricerca sulle cellule staminali si colloca all’incrocio di enormi quesiti teologici, antropologici, etici ed economico-sociali", ha dichiarato, sottolineando la complessità dei fattori in gioco: "Libertà di ricerca, tutela della salute, equità nell’allocazione delle risorse sanitarie, salvaguardia dell’embrione: valori egualmente difendibili entrano, talora, in aperto conflitto".
"L'annuncio evangelico non si traduce immediatamente in una norma etica oggettiva e autoevidente – ha invece spiegato la pastora valdese Erika Tomassone, membro della Commissione bioetica della Tavola valdese - ma ci chiama al rischio dell'interpretazione del messaggio cristiano". Da un punto di vista dell'etica protestante le questioni attinenti alla vita dell'essere umano non sono mai soltanto di natura biologica, ma devono tener conto sempre della biografia del soggetto, ha spiegato Tomassone: “Caratteristico della tradizione protestante è il richiamo alla responsabilità individuale, che fatalmente si traduce in un pluralismo di posizioni sia tra le diverse chiese, sia all'interno delle comunità, sia tra teologi.
La Commissione bioetica, dopo attenta riflessione, è giunta alla seguente conclusione: a noi sembra evidente che l'embrione non possieda alcuna caratteristica che permetta di identificalo con un essere umano". Meglio oggi allora rinunciare a ogni "atteggiamento pregiudizialmente difensivo" e guardare al progresso scientifico "in una prospettiva laica, in grado di coglierne i limiti e le potenzialità emancipative", ha concluso Tomassone.
 
Il documento è scaricabile dal sito www.chiesavaldese.org/pages/attivita/bioetica.php  (NEV-CS69/09)


Marted́ 25 Agosto,2009 Ore: 16:50