I cartelli dell'Eremita

680-682


Fare il secondino carcerario, è uno di quei lavori che sono illeciti a chi si deve evolvere, ancor più illeciti a chi si passa per credente. Il dovere del vero credente è gridare la verità; quella del male prati-cato legalmente in cambio di uno stipen-dio dal potere, altrimenti si diventa cor-responsabili nel male, non importa se nel proprio piccolo si pratica il bene.
l'eremita - 680
Quando in ossequio al regolamento si manca di rispetto ad una persona come quella detenuta, tutti noi che traiamo un beneficio dall'attuale sistema carcerario (dal secondino al credente benestante), siamo sicuramente peggiori di costei; sia per il silenzio complice del credente, sia per il menefreghismo del prezzolato che si presta al male legale (il secondino). Il prete, queste "piccole" verità non ve le dirà mai. Ci tiene ai vostri soldi.
l'eremita - 681
Noi credenti siamo sicuramente peggiori della persona detenuta quando lasciamo che per regolamento le si manchi di rispetto. Col nostro silenzio, non facciamo altro che applicarci al male, delegandolo ad altri che lo faranno in nome nostro. Proprio come faceva il prete inquisitore ai suoi tempi, il quale, per non peccare, delegava al prezzolato di turno il compito di torturare e poi bruciare la "strega". Il prezzolato se la cavava dando la responsabilità al prete; il quale, solo perché non si sporcava le mani, si credeva "a posto". Un bel gioco, non è vero? Ancor oggi, con le carceri, noi credenti continuiamo a farlo...
l'eremita - 682


Mercoledì 20 Gennaio,2010 Ore: 17:03