La caccia ha dato il suo risultato

Fotografato un buco nero a 55 milioni di anniluce


Michele Zarrella *

 

https://www.ildialogo.org/foto2/MicheleZarrella250.jpg A oltre un secolo di distanza dalla teorizzazione dell’esistenza dei buchi neri la teoria di Einstein ottiene una ulteriore conferma. Ne abbiamo già parlato ampiamente nell'articolo Primo centenario della Relatività generale (https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/astronomia/Luniverso_1447316438.htm).

Con radiotelescopi sparsi per tutto il pianeta, sincronizzati tutti a rilevare l’oggetto di ricerca, si è ottenuta la foto di un massiccio buco nero pari a circa 6 miliardi di masse solari. Si trova nella galassia M87 nell’ammasso della Vergine di cui il nostro Gruppo Locale fa parte. M sta per Messier, Charles Messier astronomo francese che compose il catalogo stellare nel XVIII secolo. Per la fisica della gravità un grande successo di scienza e tecnologia. Solo due anni fa furono rilevate le onde gravitazionali dovute alla fusione di due buchi neri a un miliardo e trecento milioni di anniluce, come scrivemmo nell’articolo: https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/astronomia/Luniverso_1455292600.htm. Oggi la prima immagine vera di un massiccio buco nero.

Ecco la prima immagine di un buco nero. "Einstein aveva ragione" 

[timmagine tratta da https://www.repubblica.it/scienze/2019/04/10/news/oggi_vedremo_la_prima_immagine_di_un_buco_nero-223681743/]

Un disco nero che ha un diametro talmente grande che abbraccia l’intera orbita di Saturno. Delimita questo disco l’orizzonte degli eventi entro il quale nulla più sfugge alla forza di gravità, nemmeno un raggio di luce. All’esterno dell’orizzonte degli eventi vi è una corona di plasma infuocato – detto disco di accrescimento –. È materia che, attratta dalla grande forza di gravità, “cade”, ruotando a velocità prossime a quella della luce, ed emette onde elettromagnetiche che gli scienziati di mezzo mondo sono riusciti a fotografare. Una foto storica:

Si resta attoniti di fronte a queste notizie che fanno il paio con i momenti meravigliosi che hanno cambiato la storia dell’umanità: Galilei che alza il telescopio al cielo e vede per la prima volta i corpi celesti; Einstein che svela l'inscindibilità dello spazio, del tempo e della gravità, gli astronauti che vedono per la prima volta il nostro pianeta blu per intero dallo spazio e poi dalla Luna; gli scienziati che rilevano le onde gravitazionali e oggi fotografano per la prima volta un buco nero.

 

Ma cosa c’è dentro? La teoria della relatività si ferma e cede il passo alla meccanica quantistica che dice che anche dai buchi neri “esce” lentamente qualcosa. Stephen Hawking ha teorizzato che i buchi neri sono in grado di evaporare in tempi di decine miliardi di anni terrestri, che superano abbondantemente l’età dell’Universo, per un buco nero della massa del nostro Sole, come abbiamo scritto in https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/astronomia/Ilcielodelmese_1521106061.htm. Più piccoli sono i buchi neri e più in “fretta” evaporano. Gli scienziati lo stanno studiando e prima o poi lo scopriranno e ce ne daranno notizia. Un altro velo della realtà sarà tolto.

Gesualdo, 11 aprile 2019

 

* Presidente di ASTRONOMIA MODERNA

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Giovedì 11 Aprile,2019 Ore: 08:52