ADDIO CASSINI

di Michele Zarrella

La sonda Cassini, lanciata dalla NASA nel 1997, il 15 settembre p.v. terminerà la sua missione e sarà fatta “cadere” su Saturno. Una missione che ha raggiunto e superato i suoi obiettivi. Oltre alle bellissime foto e ai tanti dati che ci ha inviato, Cassini ha scoperto la presenza di idrogeno molecolare misto a anidride carbonica nei pennacchi di acqua e metano che si innalzano, con processi simili a quelli dei geyser terrestri, su Encelado: la sesta – per grandezza – delle 62 lune con orbite certe del pianeta con gli anelli.

L’annuncio, in diretta TV dalla NASA, è stato dato il 13 aprile dal team coordinato da J. Hunter Waite del Southwest Research Institute del Texas. Questo conferma l’ipotesi già assunta da tempo che su Encelado nell’oceano che si trova sotto la superficie ghiacciata potrebbero esserci condizioni capaci di supportare la vita. Presenza di acqua liquida, materia organica e energia sono gli ingredienti che hanno reso possibile la vita sulla Terra. Nel Sistema Solare si pensa che possa esistere su Marte, Europa – satellite di Giove –, Encelado e Titano – satelliti di Saturno –.   Ora Cassini, dopo venti anni di onoratissimo servizio, sta per terminare il suo carburante e prima che lo faccia, la NASA preferisce dirigere la sonda sul gigante gassoso per evitare che vada a schiantarsi da qualche parte imprecisata con la possibilità di compromettere future missioni attorno a Saturno. Il 26 aprile inizieranno le manovre per inserire Cassini in un’orbita che lentamente, avvicinandosi sempre più a Saturno, decreterà per sempre la sua fine.

Gesualdo, 25 aprile 2017

Michele Zarrella

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